Non ci voglio… non ci posso… non ci devo pensare!!!

di Olga Ines Luppino

Sempre più “affascinata” dal DOC, ancora una volta cerco, leggo e scrivo di ossessioni…in particolare, in questo post, di pensieri intrusivi di natura religiosa e sessuale.

Tra i soggetti affetti da DOC la presenza di ossessioni di natura sessuale e/o religiosa è relativamente comune e si associa ad esiti maggiormente sfavorevoli ai diversi trials di CBT e farmacoterapia (Ferrão et al, 2006; Rufer et al., 2005). I soggetti che sperimentano questo genere di ossessioni tendono a considerare i propri pensieri inaccettabili e causa di esperienze di vergogna ed imbarazzo oltre che di ansia e timore, impegnandosi perciò, in rituali volti a neutralizzare o ad eliminare i pensieri stessi.

Spesso le ossessioni di natura sessuale e religiosa vengono considerate come un’unica categoria e raggruppate insieme nella forma di pensieri inaccettabili, mantenuti da credenze maladattive circa l’importanza dei pensieri stessi e del controllo su di essi.  Nonostante la tendenza appena descritta, diversi lavori, che hanno guardato separatamente alle due tipologie di ossessioni, le distinguono l’una dall’altra sulla base delle credenze che le muovono, dei processi clinici sottostanti, dei tratti di personalità dei soggetti che le sperimentano. A sostegno di quanto appena detto, Tolin et al. (2001) hanno trovato che le ossessioni religiose, ma non quelle di natura sessuale, siano maggiormente predittive, rispetto ad altre categorie di ossessioni, di un più basso insight e di modalità di pensiero di tipo magico;  ancora Steketee et al. (2011), in uno studio di esito, hanno riscontrato una maggiore efficacia della terapia cognitiva sulla sintomatologia ossessiva a contenuto sessuale piuttosto che su quella a contenuto religioso.

Muovendomi tra la produzione recente in materia, ho tratto spunto per questo post da un lavoro, a mio avviso molto interessante, di Siev et al. (2011) che si è proposto di esaminare separatamente le caratteristiche cliniche e cognitive associate ad ossessioni a contenuto sessuale e religioso su un campione di 38 soggetti con diagnosi di DOC, età media 32,7 anni (SD = 10.2), 53% (n=20) donne,  95% (n=36) di origine caucasica; a titolo di contrasto con ossessioni sessuali e religiose gli autori hanno considerato le correlazioni con ossessioni da contaminazione.

Diversi gli obiettivi del lavoro: esaminare la relazione tra ossessioni sessuali e religiose e credenze correlate al DOC, con particolare riferimento alla responsabilità ed all’importanza dei pensieri e del controllo sugli stessi; valutare la correlazione tra ossessioni a contenuto religioso e sessuale e tratti ossessivi di personalità; verificare l’associazione tra i due domini ossessivi e la personalità schizotipica, in linea con un precedente lavoro di Tolin et al. (2001) da cui è emerso che soggetti con ossessioni di natura religiosa, ma non sessuale, presentano in misura maggiore distorsioni percettive, pensiero magico e basso insight.

Gli strumenti utilizzati sono stati i seguenti: Structured Clinical Interview for DSM-IV – Patient Version (SCID); Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS);  Obsessive Compulsive (OC) Checklist Rating Scales, per esaminare la gravità delle specifiche tipologie di ossessioni e compulsioni, Obsessive Beliefs Questionnaire-44 (OBQ-44), per esaminare le credenze relative all’importanza ed al controllo dei pensieri, la responsabilità esagerata e la stima del rischio, il perfezionismo e l’intolleranza per l’incertezza; Interpretation of Intrusions Inventory (III) per rilevare le valutazioni circa i pensieri intrusivi; Personality Diagnostic Questionnaire-4th Edition (PDQ-4) per la diagnosi di personalità.

In linea con quanto ipotizzato dagli autori, le ossessioni di natura sessuale risultano correlare significativamente con credenze circa l’importanza dei pensieri ed il controllo sugli stessi (r = .53, p = .001) ma non con altri domini cognitivi (responsabilità e stima del rischio, r = -.11, p = .51; perfezionismo ed intolleranza all’incertezza, r = -.04, p = .81), laddove invece ossessioni da contaminazione correlano esclusivamente con valutazioni di responsabilità eccessiva e stima del rischio r = .51, p = .001 (importanza dei pensieri e controllo su di essi, r = .03, p = .84; perfezionismo ed intolleranza all’incertezza, r = .16, p = .35). Da un punto di vista strettamente cognitivo, le ossessioni a sfondo religioso sarebbero un “ibrido”, predette indipendentemente sia da credenze circa l’importanza dei pensieri ed il controllo su di essi (r = .47, p = .003), che da un eccessivo senso di responsabilità e stima del rischio (r = .48, p = .002), pur non emergendo una correlazione significativa con il perfezionismo e l’intolleranza all’incertezza (r = .26, p = .12).

In relazione ai tratti di personalità, le ossessioni di natura religiosa, ma non quelle di natura sessuale, sembrerebbero correlare moderatamente con tratti ossessivi (PDQ-4 OCPD r = .41, p = .01) , mentre contrariamente alle ipotesi iniziali, né tratti schizotipici di personalità ( rs = .24, -.10, e .10 per ossessioni religiose, sessuali e da contaminazione, ps > .14) né punteggi totali al PDQ-4 risultano significativamente associati ad uno dei tre domini ossessivi ( r = .20, .04, e -.23 per ossessioni religiose, sessuali e da contaminazione, ps > .16).

Lo studio suggerirebbe dunque che ossessioni religiose e sessuali, spesso concettualizzate come fenomeno unitario, sarebbero nei fatti associate a caratteristiche cognitive e di personalità differenti,  pur potendo in alcuni casi co-occorrere o sovrapporsi in un unico pensiero ossessivo, quale ad esempio un’immagine sessuale intrusiva di Gesù.

Suggestioni a mio avviso molto interessanti per le loro implicazioni in termini di trattamento…un invito a noi clinici a concettualizzare in maniera sempre più precisa il caso singolo, a “tagliare” il più possibile il percorso di cura addosso al paziente…

Bibliografia

Ferrão, Y.A., Shavitt, R.G., Bedin, N.R., de Mathis, M.E., Carlos Lopes, A., Fontenelle, L.F., et al. (2006). Clinical features associated to refractory obsessive-compulsive disorder. Journal of Affective Disorders, 94 (1-3), 199-209.
Rufer, M., Grothusen, A., Mass, R., Peter, H., & Hand, I. (2005). Temporal stability of symptom dimensions in adult patients with obsessive-compulsive disorder. Journal of Affective Disorders, 88(1), 99-102.
Siev, J., Steketee, G., Fama, J.M., & Wilhelm, S. (2011). Cognitive and Clinical Characteristics of Sexual and Religious Obsessions. Journal of Cognitive Psychotherapy: An International Quarterly, 25(3), 167-176.
Steketee, G., Siev, J., Fama, J.M., Keshaviah, A., Chosak, A., & Wilhelm, S. (2011). Predictors of treatment outcome in modular cognitive therapy for obsessive-compulsive disorder. Depression and Anxiety, 28(4), 333-341.
Tolin, D.F., Abramowitz, J.S., Kozak, M.J., & Foa, E.B. (2001). Fixity of belief, perceptual aberration, and magical ideation in obsessive-compulsive disorder. Journal of Anxiety Disorders, 15(6), 501-510.

Per approfondire…

Studi e ricerche sul Disturbo Ossessivo Compulsivo

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