di Chiara Lignola
Il 23 ottobre 2015 si è svolta un’altra giornata sull’accumulo presso la sala conferenze dell’elegante Hotel Passetto di Ancona, a due passi dal mare.
La “compagnia dell’accumulo” stavolta era composta, rispetto alla giornata del 23 settembre tenutosi a Grosseto, oltre che da Claudia Perdighe, Dario Pappalardo, Niccolò Varrucciu e la sottoscritta, anche da Vincenzo Russo che ha tenuto un interessante intervento su “Diagnosi e assessment nel disturbo di accumulo”.
Presenti molti studenti ed ex studenti SPC ma anche medici che si sono mostrati particolarmente interessati all’argomento.
Ancora una volta, invitando i presenti a riflettere sulla loro rete di conoscenze, è risultato evidente come questo disturbo non sia per niente raro ma anzi e, probabilmente, anche voi che state leggendo probabilmente, se ci pensate bene, individuerete tra le persone che conoscete qualcuno con un probabile comportamento di accumulo anche se non un vero e proprio DA diagnosticabile a tutti gli effetti.
I medici in sala hanno fatto riferimento ai frequenti casi di pazienti anziani con comportamento da accumulo e sono state date indicazioni per porre l’attenzione su un’accurata diagnosi differenziale tra comportamento di accumulo, presente in termini di “sintomo” in patologie e disturbi differenti, come ad esempio nella prima fase della demenza senile, e il vero e proprio DA.
Il ruolo dell’attaccamento nel disturbo da accumulo? Ne abbiamo parlato nell’intervento sull’animal hoarding dove abbiamo fatto riferimento agli studi che sembrano spiegare il profondo legame di attaccamento con gli animali, già presente durante l’infanzia degli animal hoarder, come compensatorio delle esperienze deficitarie di attaccamento vissute con i caregiver, ricordando però che tale spiegazione non sembra valere per tutti gli animal hoarder dove spesso esiste invece un compenso a relazioni interpersonali fallite ma nella vita adulta e non un profondo attaccamento agli animali durante l’infanzia.
Siamo ripartiti da Ancona con un bagaglio di idee per il futuro lavoro su questo disturbo: ancora tanto da approfondire, da chiarire, da indagare…ci stiamo lavorando…restate sintonizzati!