Borderline, una nuova versione delle “skills”

di Donatella Fiore

Un nuova edizione del manuale di Marsha Linehan presenta nuove sezioni per individuare e curare la carenza di competenze emozionali e di gestione delle relazioni interpersonali

La Terapia Dialettico Comportamentale (DBT) è uno dei trattamenti di maggiore efficacia riconosciuta nella comunità scientifica per il trattamento del disturbo borderline di personalità. Ideata da Marsha M. Linehan nel 1993, inizialmente per soggetti caratterizzati da rischio suicidario e poi applicata a vari aspetti problematici del disturbo, è diventato il trattamento maggiormente sottoposto a ricerca, dimostrando validità nel ridurre i comportamenti suicidari, i ricoveri in ambiente psichiatrico, l’abuso di sostanze, la “disregolazione” emozionale e le difficoltà interpersonali.
Il manuale DBT Skills Training della stessa autrice, pubblicato negli Stati Uniti nel 2014 e di recente tradotto in italiano, illustra una nuova versione delle skills (abilità socio-emotive), elaborata unendo la pluriennale esperienza clinica con le nuove strategie del trattamento cognitivo-comportamentale. Nel manuale sono state, infatti, aggiunte nuove sezioni per individuare e curare con maggiore precisione la carenza di competenze emozionali e di gestione delle relazioni interpersonali nelle persone affette dal disturbo borderline: nel modulo sulla mindfulness, ci sono nuove prospettive di trattamento, incluso quello spirituale; nel modulo sull’efficacia interpersonale, si trovano due nuove sezioni relative all’abilità di stringere e costruire relazioni interpersonali e di raggiungere un bilanciamento tra accettazione e cambiamento nei rapporti con gli altri; nel modulo sulla regolazione emotiva, oltre all’ampliamento da sei a dieci delle emozioni trattate, vengono illustrate tre abilità nucleari della terapia cognitiva: il “controlla i fatti”, il problem solving,  e le abilità di “gestire in anticipo” le situazioni difficili; il modulo sulla tolleranza della sofferenza apre con un’abilità nuova, lo “STOP skill” (come bloccare ed osservare le emozioni difficili) e comprende le nuove skills di gestione della sofferenza tramite il cambiamento della chimica corporea.

Un’altra novità di questa edizione riguarda la struttura del manuale, che comprende due volumi: il primo contiene le note didattiche per i terapeuti – arricchite da esempi clinici, schede riassuntive e una chiara illustrazione  dei passaggi dello skills training – per guidarli nella pratica delle abilità, a partire dalle informazioni di base, quali il razionale con cui includere i pazienti, le modalità con cui organizzare la conduzione, le indicazioni relative alla struttura di una seduta fino all’addestramento specifico delle varie abilità; il secondo volume è, invece, rivolto ai pazienti e contiene le schede e i fogli di lavoro che rappresentano la parte pratica da utilizzare.
La logica del libro è quella di un uso flessibile e pragmatico a seconda delle esigenze; la formula con cui è concepito permette al conduttore dello skills training di muoversi agilmente nella pratica clinica e di poter coniugare  l’aderenza ad un protocollo evidence based con la flessibilità che il trattamento del disturbo borderline richiede.

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