di Maria Pontillo
Il libro “Corpi senza peso”, scritto da un neuropsichiatra e un’ex modella, aiuta a comprendere come accettare e affrontare i disturbi alimentari
Anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari colpiscono il 40% degli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Questo il dato diffuso dal prof. Vicari, primario dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Vicari sottolinea come i rischi legati a tali disturbi siano altissimi: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, i disturbi del comportamento alimentare rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali. La situazione è ancor più grave: secondo le ultime stime, l’età di esordio dei disturbi alimentari si è addirittura abbassata, con diagnosi e ricoveri che riguardano anche bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Dati allarmanti, quindi, che devono richiamare l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare genitori e ragazzi su tali tematiche. L’intento dovrebbe essere anzitutto quello di superare il pregiudizio dei ragazzi nei confronti delle malattie legate all’alimentazione e di liberare i genitori dal senso di colpa che spesso li paralizza davanti ai disturbi dei propri figli. A tal proposito, è appena uscito nelle librerie italiane “Corpi senza Peso”, un libro scritto proprio dal prof. Vicari e dall’ex modella Ilaria Caprioglio. Il libro racconta la storia di Cecilia, Serena, Diego, Alessia e Matilde che, a un certo punto della loro giovane vita, si ritrovano a fare i conti con un pensiero fisso che li sovrasta: l’ossessione per il cibo. Da un lato le loro voci rivelano consapevolezze fragili e parlano dell’anoressia, un disturbo che svuota i corpi dei ragazzi e sconvolge le loro famiglie; dall’altro il loro medico gli mostra, che con la sua equipe, il vero volto della malattia, ne accoglie la sofferenza e li guida verso la guarigione. Una lettura utile a comprendere meglio come accettare e affrontare l’anoressia nervosa e per capire che superarla è possibile.