di Valentina Di Mauro
L’esposizione a traumi multipli, in particolare durante l’infanzia, provoca una complessità di sintomi inclusi nel PTSD, nonché un gruppo variabile di sintomi che evidenziano disturbi di autoregolazione. La relazione tra esposizione accumulata a diversi tipi di eventi traumatici ed il numero totale di diversi tipi di sintomi (complessità sintomatologica) è stata valutata in un campione clinico di adulti e in un campione clinico di bambini. Il trauma cumulativo nell’infanzia, ma non il trauma in età adulta, è predittore dell’aumento della complessità sintomatologica in età adulta. I risultati suggeriscono che i sintomi di cPTSD si verificano in entrambi i campioni, adulti e bambini, e che le esperienze dell’infanzia influenzano significativamente la sintomatologia degli adulti (Cloitre et al., 2009).
Gli individui con una storia di trauma, raramente sperimentano solo un singolo evento traumatico, ma piuttosto è probabile che siano stati esposti a diversi episodi traumatici (Kessler, 2000). L’esposizione sostenuta, ripetuta o multipla a traumi, in particolare negli anni dell’infanzia, sembra provocare sintomi complessi che non comprendono solo quelli del PTSD, ma anche altri sintomi che riflettono disturbi prevalentemente nelle capacità di autoregolazione, quali: ansia, gestione della rabbia, sintomi dissociativi e comportamenti aggressivi o socialmente evitanti. Questi sintomi sono parte del cPTSD (Herman, 1992).
La comprensione del cPTSD è stata influenzata dalla ricerca evolutiva, che ha dimostrato che l’abuso infantile nonché altre avversità (trascuratezza, abuso emotivo, genitori assenti o psichiatrici) si traducono in perdite nello sviluppo di processi relativi alla regolazione delle emozioni e alle competenze per comportamenti interpersonali efficaci (Shipman et al., 2005; Shipman et al., 2000). Questi eventi sono predittori della complessità sintomatologica perché in diversi studi è stato dimostrato che sono associati al rischio di sviluppo del PTSD (Widom, 1999). E’ stato proposto che un numero crescente di diversi tipi di traumi è associato ad un sempre maggior numero di diversi tipi di sintomi sperimentati simultaneamente (complessità sintomatologica; Briere et al., 2008; van der Kolk et al., 2005).
Tutti questi studi suggeriscono che l’esposizione ripetuta a forme di maltrattamento e traumi nell’infanzia può portare a problemi più severi di chi, invece, ha subito un trauma singolo, poiché è più probabile che che ci sia un’influenza maggiore sullo sviluppo delle capacità interpersonali e dell’affettività.
Riconoscendo l’impatto che il trauma cumulativo presenta sullo sviluppo nella prima infanzia, van der Kolk (2005) ha proposto una nuova categoria diagnostica, il Disturbo Traumatico dello Sviluppo, per tenere conto dei diversi profili sintomatologici di bambini cronicamente traumatizzati. Sarebbe opportuno comprendere in che modo le esperienze di maltrattamento contribuiscono allo sviluppo dei disturbi quali il cPTSD e il Disturbo Traumatico dello Sviluppo.
In sintesi, lo studio di Cloitre et al., (2009) dimostra che sia in bambini che in adulti, una maggiore esposizione al trauma è associata ad una maggiore complessità nella presentazioni dei sintomi.
Il modello osservato nel campione di bambini è coerente con il concetto di Disturbo Traumatico dello Sviluppo, mentre il corrispondente nell’adulto è coerente con il concetto di cPTSD.
Bibliografia
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