Il ruolo della terapia EMDR in medicina: affrontare i sintomi fisici e psicologici derivanti da esperienze avverse

di Raffaella Esposito Alaia

La Desensibilizzazione e la Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari “EMDR” (Shapiro 2001) è un approccio psicoterapico validato empiricamente per alleviare lo stress e i sintomi associati ai ricordi traumatici (Fernandez et al. 2012). I risultati di una meta analisi (Shapiro 2014) hanno confermato l’utilità di tale approccio e organizzazioni come L’American Psychiatric Association (2004), il Dipartimento della Difesa (2010) e L’Organizzazione Mondiale della Sanità (2013) raccomandano tale terapia come trattamento efficace per le vittime di traumi. L’EMDR è un approccio costituito da protocolli e procedure standardizzati ed è basato sul modello di Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP) (Shapiro 2001). Tale modello postula che gran parte della psicopatologia sia dovuta alla codificazione e/o all’incompleto processamento di esperienze di vita avverse di natura traumatica che non vengono integrate in modo adattivo nella  coscienza  e  che continuano a disturbare nella vita presente, causando notevole sofferenza. La ricerca mostra come alcune esperienze comuni di vita, vissute con grande sofferenza, come, ad esempio,  problemi relazionali, problemi con lo studio o con il lavoro, siano, spesso,  la causa di numerosi sintomi ascrivibili al disturbo post traumatico da stress, alla pari di un trauma maggiore (Mol et al. 2005). Così, pazienti che presentano un disturbo d’ansia, depressione, ipervigilanza, rabbia frequente ecc. , nella loro storia di vita potrebbero aver vissuto esperienze avverse che contribuiscono alla sofferenza attuale.

Percorsi brevi di terapia EMDR si sono mostrati efficaci anche nei casi di neuropatie e nei casi di disturbi dermatologici legati allo stress come dermatiti atopiche, psoriasi, acne escoriata e orticaria generalizzata (Ironson et al. 2002; Jarero et al. 2011; Roger et al. 1999). Gattinara (2009) afferma che utilizzare questo approccio nel campo della malattia neuromuscolare è utile perché può facilitare la rielaborazione dell’evento traumatico, sia per il paziente che per chi se ne prende cura ripristinando, rapidamente, un contesto interpersonale sicuro, riducendo l’attivazione fisiologica legata allo stress. Il trattamento EMDR può essere ampiamente utilizzato  nei servizi per la salute, a sostegno sia del paziente che della famiglia perché consente di abbassare la vulnerabilità emotiva e fisica, attenuando l’impatto negativo dovuto alla condizione clinica. La sua efficacia, inoltre, è stata rilevata nell’alleviare il dolore in caso di lutto improvviso (Solomon et al 2012) e viene raccomandata dai servizi psicologici per ustionati (Van Loey 2004). Tali studi hanno enormemente contribuito alle nostre conoscenze ma la ricerca più importante che ha rilevato il ruolo dei contributi esperienziali nel determinare sia i problemi fisici, sia mentali è  L’Adverse Childhood Experience Study (ACE) (Felitti et al. 1998). Questo studio condotto su più di 17.000 soggetti ha riportato  che la presenza di eventi avversi nell’infanzia aumenta il rischio di malattie organiche e psichiatriche in modo direttamente proporzionale al numero e alla gravità degli eventi avversi stessi. Appare quindi evidente che l’applicazione della terapia EMDR nel trattamento del paziente, l’identificazione delle esperienze di vita avverse e l’elaborazione adattiva dei ricordi, contribuiscono significativamente ad una pratica clinica efficace. Trattamenti medici e psicologici integrati consentirebbero di fare un lavoro di prevenzione e garantire una maggiore possibilità di guarigione per il paziente migliorandone così la qualità della vita.

Bibliografia

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