Se per giocare a tennis utilizzassi una racchetta?

di Cristina Salvatori

Le abilità sociali e la loro importanza nelle relazioni con gli altri

 

Giocare una partita di tennis senza poter usare una racchetta, cucinare un piatto di pasta senza avere una pentola, appendere un quadro senza utilizzare un chiodo, comunicare in maniera efficace senza possedere le adeguate abilità sociali. In ognuno di questi casi, se volessimo provare a raggiungere il nostro obiettivo, probabilmente inizieremmo ad utilizzare una serie di stratagemmi che risulterebbero goffi e che difficilmente ci condurrebbero al risultato sperato. Lo stesso avviene quando una persona tenta di entrare in relazione con gli altri senza lo strumento essenziale delle “abilità sociali”.
La competenza sociale si basa su componenti divisibili in due grandi categorie: abilità espressive e abilità recettive. Le prime riguardano il contenuto di una conversazione, gli aspetti paralinguistici come il volume della voce, l’intonazione, i comportamenti non verbali (sguardo, postura, cinetica). Le abilità recettive invece implicano una percezione sociale efficace che permette alla persona di captare i cambiamenti nell’interlocutore, valutando quando e come strutturare le proprie risposte.
Quelle che per qualcuno sono “naturali” modalità di comunicare, per altri possono invece diventare un ostacolo nello stabilire e mantenere relazioni sociali, adempiere a determinati ruoli o soddisfare alcuni specifici bisogni. Possedere le adeguate competenze sociali significa, inoltre, far riferimento al contesto nelle quali queste devono essere applicate, poiché non esistono comportamenti universalmente appropriati o inappropriati: ogni situazione presenta delle particolari richieste, limiti e regole specifiche che devono essere conosciute. Alcune di queste abilità basiche vengono apprese durante l’infanzia attraverso l’interazione del bambino all’interno di contesti relazionali; altre, più complesse, vengono acquisite durante l’adolescenza o la prima età adulta.

Diversi possono essere i motivi per cui un individuo risulta carente da un punto di vista delle competenze sociali. Spesso, una storia evolutiva di fallimento sociale, di rifiuto e di critica porta il soggetto a isolarsi, non permettendo lo sviluppo di specifiche abilità. Altre volte, alla base di queste carenze possono esserci compromissioni a livello neurologico o un disturbo dello spettro autistico (es. sindrome di Asperger). Aldilà del motivo per cui alcune abilità sono carenti è possibile allenarle attraverso dei programmi di training.
Durante i training si lavora su specifiche abilità attraverso l’utilizzo di pratiche esperenziali, role playing, giochi psicologici di gruppo e tecniche derivanti dalla teoria dell’apprendimento sociale, che permettono all’individuo di acquisire ed esercitare nuove capacità in un contesto di gruppo: una nuova “strumentazione”, necessaria ad affrontare il complesso mondo delle relazioni sociali, che aumenta, di conseguenza, anche la propria soddisfazione personale. Con la nuova racchetta, passarsi la palla non sarà solo più armonioso ma sarà più facile trovare il piacere di giocare.

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