di Daniela Fagliarone
Le credenze maladattive delle persone che soffrono di Disturbo Ossessivo-Compulsivo da relazione
Sarà capitato a tutti, in qualche momento della vita, di avere dei dubbi sulla propria relazione o sul partner. Quando, però, si arriva a rimuginare troppo a lungo e a interrogarsi continuamente sull’andamento della relazione, fino a condizionare lo stato affettivo e cognitivo della persona, e il funzionamento della coppia, si può parlare di Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione (DOC-R). Recentemente è aumentata l’attenzione verso il DOC-R da parte dei clinici e uno dei ricercatori che più si sta occupando di questa variante del disturbo è il dottor Guy Doron, professore associato alla New School of Psychology, dell’Interdisciplinary Center (ICD) Herzliya in Israele. Per Doron e colleghi, le credenze catastrofiche che la persona ossessiva ha sul futuro della propria relazione, come quelle riguardanti le conseguenze del restare in una relazione “sbagliata” o sul chiudere la relazione, assumono notevole importanza nel mantenimento del disturbo. Nel loro studio – il primo su soggetti clinici DOC-R confrontati con altri soggetti DOC e con soggetti normali – è emerso che le persone con disturbo ossessivo-complusivo da relazione possono avere sintomi severi tanto quanto le altre tipologie del disturbo ma tendono ad avere credenze che sono tipiche e specifiche del DOC-R, derivanti dal senso di responsabilità inflazionata, e attribuiscono più importanza ai pensieri e al loro controllo rispetto agli altri. I sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo da relazione possono essere inerenti al dover prendere una decisione riguardo al proprio legame di coppia, quindi le credenze sulla responsabilità (troppo elevata in questi soggetti) possono intensificare le reazioni emotive negative susseguenti ai dubbi collegati alla relazione (come il senso di colpa e l’autocolpevolizzazione), incrementando la sofferenza e le reazioni disfunzionali.
Similmente, attribuire molta importanza ai pensieri e al loro controllo può aumentare l’attenzione selettiva a quei pensieri riferiti al partner e alla relazione e al monitoraggio degli stati interni, dei sentimenti provati, che incrementa a sua volta i dubbi e le compulsioni. I pazienti DOC-R della ricerca citata percepivano il fatto di essere in una relazione sbagliata in maniera più negativa degli altri DOC e, inoltre, sovrastimavano le conseguenze negative di essere soli rispetto al gruppo di controllo non clinico. Infatti, le persone affette dal disturbo spesso si immaginano in scenari catastrofici in cui resteranno per sempre intrappolati in una relazione insoddisfacente e al tempo stesso temono moltissimo il rimanere da soli. Tali credenze possono mantenere il disturbo, aumentando la probabilità di valutare comuni esperienze relazionali (come sentirsi a volte annoiati o stressati in compagnia del partner) come segno di incompatibilità. Le credenze riguardanti le conseguenze dell’essere soli lavorano in senso opposto alla paura di restare in un relazione sbagliata, cosicché i due gruppi di credenze imprigionano l’individuo in uno stallo. Sembrerebbe essere importante non tanto il costo immediato di una effettiva separazione ma la stima percepita delle conseguenze negative che ci saranno nel restare da soli contro quelle di essere infelici col partner. Guy Doron e i colleghi hanno messo a punto un’applicazione scaricabile sugli smartphone, chiamata “GG RO: Relationship Doubt and Obsession”, per aiutare le persone ad affrontare le loro paure, l’ansia e i dubbi riferiti alla relazione, aiutandoli a incrementare la consapevolezza del proprio dialogo interno negativo, a esercitarsi a identificarlo e cambiarlo con uno più adattivo, aumentando l’automaticità di questi processi.
Per approfondimenti:
L’app e ulteriori informazioni sul disturbo sono disponibili al sito web: www.rocd.net
Doron G., Derby D., & Szepsenwol O. (2014). Relationship obsessive-compulsive disorder (ROCD): A conceptual framework. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 3, 169-180.
Doron , G., Derby D., Szepsenwol O., Nahaloni E. & Moulding R. (2016). Relationship obsessive-compulsive disorder: interference, symptoms and maladaptive beliefs. Frontiers in Psychiatry, 7: 58.