Fermati, prendi un respiro, osserva e procedi

di Stefania D’Angerio

Mindfulness e balbuzie: nuove prospettive di intervento

La balbuzie è un disordine del ritmo della parola in cui la persona sa cosa vorrebbe dire ma non riesce a dirlo a causa di arresti, ripetizioni o prolungamenti del suono, che sono totalmente involontari da parte del soggetto.

Il recente film “Il discorso del re” ha mostrato come il fenomeno della balbuzie sia una problematica multidimensionale: cognitiva, legata alla difficoltà di fonazione; emotiva, perché la tensione emotiva influisce sulla produzione linguistica; relazionale, perché si sperimentano una serie di emozioni negative come vergogna, rabbia e ansia, che possono indurre a evitare situazioni sociali o a vivere le relazioni con gli altri con grande disagio. Dopo fallimentari terapie basate solo sulla riabilitazione linguistica, re Giorgio IV riesce a gestire la sua balbuzie attraverso l’incontro con il poco ortodosso terapeuta Lionel che lo aiuterà a evidenziare le difficoltà psicologiche che hanno origine in un’educazione rigida, nel rapporto con genitori freddi e anaffettivi e nel costante confronto con il fratello, più spavaldo e intraprendente di lui.

La balbuzie insorge, in genere, tra i due e i sette anni d’età e ne è colpito circa il 5% dei bambini a livello mondiale e colpisce in prevalenza il sesso maschile con un rapporto di quattro a uno. Una graduale risoluzione del disturbo, solitamente entro un anno e mezzo dall’esordio, interessa la maggior parte di essi, mentre l’1% cronicizza il problema.

L’origine multifattoriale della balbuzie comporta necessariamente un approccio terapeutico integrato su vari aspetti: l’aspetto fonatorio, per aiutare la persona a produrre un parlato autentico; l’aspetto psicolinguistico, che riguarda il coordinamento tra pensiero e parola; l’aspetto cognitivo, che agisce sui pensieri disfunzionali; l’aspetto corporeo, per alleggerire le tensioni fisiche, specie nelle aree orali, cervicali e diaframmatiche; l’aspetto emotivo-relazionale, che interviene sull’ansia da prestazione, sullo spettro emotivo (paura, rabbia, vergogna) e sulle competenze comunicative e sociali; l’aspetto esistenziale, che interessa le criticità dello stile di vita e del lavoro, laprogettualità e la proattività.

Fra le nuove prospettive di intervento sulla balbuzie, nel libro “Balbuzie e cluttering”, D’Ambrosio inserisce anche la “mindfulness”.

Uno dei concetti cardine della pratica mindfulness è lo “STOP”, un acronimo che significa:

S= stop (fermati), T= take a breath (prendi un respiro), O= observe (osserva), P= proceed (procedi).

La mindfulness può insegnare alle persone che soffrono di balbuzie a fermarsi, a osservare i pensieri, le emozioni e le sensazioni fisiche e poi a procedere nell’esecuzione delle parole. Inoltre, può agire su un problema secondario al disturbo che è l’ansia anticipatoria diminuendo l’“evitamento”, aumentando la regolazione emozionale e l’accettazione del disordine.

In conclusione, l’inserimento delle pratiche di mindfulness nel trattamento della balbuzie sembrano agire su vari fronti: l’accettazione del disturbo, la capacità di percepire il proprio corpo e le sensazioni fisiche, l’ansia che può portare a evitare contesti e situazioni sociali.

“Grazie alla mindfulness, ho imparato ad ascoltarmi – ha detto uno dei partecipanti a un gruppo per adolescenti balbuzienti – ho capito che non devo parlare in fretta, ho capito che posso fermarmi e prendere il mio tempo”.

Per approfondimenti:

Mario D’Ambrosio “Balbuzie e cluttering: Le nuove prospettive” 2017 Franco Angeli

STUTTERING FOUNDATION OF AMERICA. (2007). Myths about stuttering. Adattamento a cura di Piero D’Erasmo

Boyle MP “Mindfulness training in stuttering therapy: a tutorial for speech-language pathologists. J Fluency Disord. 2011 Jun;36(2):122-9. doi: 10.1016/j.jfludis.2011.04.005. Epub 2011 Apr 23.

Beilby JM1, Byrnes MLYaruss JS “Acceptance and Commitment Therapy for adults who stutter: psychosocial adjustment and speech fluency”. J Fluency Disord. 2012 Dec;37(4):289-99. doi: 10.1016/j.jfludis.2012.05.003. Epub 2012 Jun 6.

BALBUZIE COSA FARE – Linee guida per i genitori a cura dell’AIBACOM
Onlus (Associazione Italiana Balbuzie e Comunicazione) – Edizioni La
Mongolfiera, Cassano Jonico, 1998 (patrocinio UNICEF)

LA BALBUZIE, Frederick P. Murray – Edizioni RED, Milano, 2003

QUALCHE VOLTA IO BALBETTO, Eelco de Geus – Armando Editore, Roma, 2004
(patrocinio UNICEF)

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