Il videogioco come attività integrativa insieme allo sport e ai training cognitivi per l’intervento rivolto a bambini e adolescenti con diagnosi di ADHD
Il disturbo da deficit di attenzione o iperattività (ADHD) è uno dei disturbi più comuni che si possono osservare tra bambini e adolescenti. Si manifesta principalmente con due classi di sintomi: un marcato livello di disattenzione e una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività. Questi sintomi sono associati a una riduzione della performance delle funzioni esecutive (funzioni corticali superiori deputate al controllo e alla pianificazione del comportamento) compromettendo il rendimento scolastico. Tuttavia, i training cognitivi sono abitualmente applicati con l’obiettivo di migliorare la performance delle funzioni esecutive e interventi cognitivi e fisici integrati sono sempre più richiesti per un lavoro mirato sui processi cognitivi. Nello studio ancora in corso di Benzing e Schmidt che si andrà a descrivere, i soggetti della ricerca sono 66 ragazze/i tra gli otto e i dodici anni con diagnosi di ADHD, assegnati, in modo casuale, a un gruppo in cui sono stati sottoposti a un intervento di “exergame” per otto settimane o altrimenti a un gruppo di controllo. Lo scopo è verificare gli effetti di un intervento di “exergame”: una parola composta che indica l’insieme di “esercizio” e “gioco”, ovvero un video gioco interattivo sulle funzioni esecutive di bambini e ragazzi con diagnosi di ADHD. Si tratta di un’esperienza di gioco che coinvolge l’intero corpo dei ragazzi, che spesso considerano noiosi e stancanti i training attentivi standard: una vera e propria integrazione di training cognitivo, fisico e videogioco. L’intervento integrato utilizzato per la ricerca è un gioco della XBOX Kinect che si chiama “Shape UP” e che include vari esercizi fisici di resistenza, forza e movimento, coordinazione, memoria di lavoro, inibizione, attenzione, velocità di azione e pianificazione di gioco. La durata, l’intensità, la complessità e la qualità degli esercizi fisici possono essere modificate.
Numerosi studi già indicano un effetto positivo dell’attività fisica sulla performance cognitiva, sull’attività fisica e sui sintomi dell’ADHD, come anche i training cognitivi e fisici standard hanno effetti positivi sulle funzioni esecutive. Tuttavia, secondo altri studi, con l’“exergame” si evidenziano dei miglioramenti nell’attività fisica e nella motivazione. Considerando quanto tempo i bambini e gli adolescenti con ADHD trascorrono giocando ai videogiochi, si potrebbe prendere spunto da questa ricerca e pensare di integrare il videogame con il training cognitivo e fisico, dando luogo a una “formula” appropriata, innovativa e incoraggiante e migliorando le funzioni esecutive attraverso il divertimento.
Per approfondimenti:
Benzing, V., Schmidt, M., Cognitively and physically demanding exergaming to improve executive functions of children with attention deficit hyperactivity disorder: a randomised clinical trial, Journal List BMC Pediatr, v.17: 8; 2017
Vio, C., Marzocchi, G.M., Offredi, F., Il bambino con deficit di attenzione/iperattività, Edizioni Centro Studi Erickson, 2013.