“Sono convinto che anche nell’ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino”. Giacomo Leopardi
Una ricerca dell’Università di Edimburgo ha studiato alcune caratteristiche di personalità su un campione di circa 1200 adolescenti. A distanza di circa 63 anni, sono state rivalutate le stesse caratteristiche su 174 persone di questo campione. I ricercatori si aspettavano di osservare una certa stabilità della personalità nel tempo, ma i risultati hanno disconfermato queste aspettative: le persone non sono le stesse in adolescenza e in tarda età.
In particolare, hanno misurato sei caratteristiche: sicurezza di sé, perseveranza, stabilità dell’umore, coscienziosità, originalità e desiderio di primeggiare. I risultati mostrano che nessuna di queste caratteristiche rimane stabile nel tempo, ma si osserva solo una lieve associazione tra coscienziosità e stabilità dell’umore, anche se non significativa.
Lo studio ebbe inizio nel 1947, quando furono selezionati 1208 studenti di 14 anni in Scozia. Nel 2012 vennero ricontattati e circa 174 furono d’accordo nel compilare il questionario. Veniva chiesto loro di valutarsi sulla base delle sei caratteristiche, e di chiedere la stessa valutazione a un’altra persona che li conoscesse bene.
Ciò che è emerso è che vi è un graduale cambiamento di personalità che si mostra relativamente stabile per brevi intervalli di vita, mentre cambia maggiormente con l’aumentare dell’età. Infatti, maggiore era l’intervallo tra le due valutazioni della personalità, più debole risultava la stabilità nel tempo.
I ricercatori osservano che gran parte degli adolescenti mostrano meno coscienziosità, più impulsività, più tendenza al rischio e ricerca di avventure, maggiore irritabilità ed emotività, e più socialità per qualche anno, ma queste caratteristiche si invertono verso l’età adulta. Inoltre, gli eventi di vita, come il primo lavoro o il diventare genitori tendono ad accentuare questo cambiamento, portando a una maggiore maturità e a umore più stabile. Durante l’anzianità, invece, le persone tendono ad accettare maggiormente se stesse e la propria vita. Ovviamente, questi sono risultati generali che dipendono dalle differenze individuali e dagli eventi di vita.
Lo studio è il primo che prende in considerazione un arco di vita così ampio e che porta prove contrastanti rispetto all’idea che la personalità sia stabile nel tempo.
I risultati confermano le osservazioni di un altro studio del 2014 sviluppato in Germania su 23.000 persone, in cui si rileva che la personalità delle persone anziane può cambiare in modo simile a ciò che si osserva per i giovani adulti. In questo studio, infatti, si osserva che il 25 % dei partecipanti mostra un rilevante cambiamento di personalità dopo i 70 anni.
Gli studi non chiariscono le cause di tali cambiamenti, ma l’aspetto interessante è che dimostrano che non solo il corpo subisce gli effetti dell’età, ma che il modo di pensare, il comportamento e l’emotività possono non essere così stabili come si tende a immaginare.
In effetti, modificare un’opinione, un comportamento, un atteggiamento, un aspetto della personalità, del proprio modo di essere, di rapportarsi con gli altri è un compito difficile. Tuttavia, le osservazioni qui riportate portano prove a favore dell’idea che la personalità può essere modificabile. Oltre alle esperienze e agli eventi di vita, la stessa psicoterapia è uno degli strumenti che può consentire un cambiamento importante, promuovere una maggiore consapevolezza di sé e del proprio modo di funzionare.
Per approfondimenti:
Harris, M.A., Brett, C.E., Johnson, W. E Deary, I.J. (2016). Personality stability from age 14 to age 77 years. Psychology and Aging, 31, 862-874.