di Vito Bernardo
Venerdì 5 maggio 2017 si è svolto il corso ECM “Curare i casi complessi. La mente ossessiva. Diagnosi e cura del disturbo ossessivo compulsivo” presso il Polo Didattico dell’ASL Lecce in via Miglietta, 5. L’evento è stato rivolto a psicologi, psicoterapeuti, medici, medici psicoterapeuti e medici psichiatri.
Ad introdurre i lavori è stato uno dei responsabili scientifici, il dottor Sergio Longo, il quale, dopo aver illustrato brevemente il programma della giornata, ha lasciato la parola al dottor Serafino De Giorgi, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Lecce. L’intervento è stato caratterizzato da informazioni circa l’inserimento del Disturbo Ossessivo Compulsivo nelle varie edizioni del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), ponendo particolare attenzione alla sintomatologia e ai criteri di classificazione del disturbo e alla possibilità, nei casi di particolare gravità, di applicare la diagnosi differenziale con i disturbi definiti “ciclici” (ad es. bipolari, psicosi maniaco-depressive). Il Direttore del DSM ha poi esplicitato brevemente le caratteristiche della relazione terapeuta-paziente presenti all’interno del setting terapeutico con i pazienti DOC, enfatizzando il ruolo della psicoterapia e della CBT, nello specifico, per la diagnosi, comprensione e cura.
La dottoressa Enrica Guarascio, responsabile scientifico dell’evento, ha successivamente fatto un excursus dei contributi che diversi autori hanno offerto per la descrizione e concettualizzazione del funzionamento dei pazienti con diagnosi di DOC. Il primo modello presentato è stato quello psicoanalitico. Successivamente, descrivendo i progressi scientifici nel campo delle neuroscienze, sono state definite le aree che diversi studi e dati scientifici hanno indicato come maggiormente coinvolte nei processi di sviluppo della sintomatologia DOC (corteccia prefrontale, strutture sottocorticali, gangli della base) e le implicazioni nelle differenti funzioni cognitive (attenzione e memoria) e funzioni esecutive. Infine, sono state fornite delle informazioni circa la concettualizzazione nell’attuale DSM 5 del disturbo e gli psicofarmaci utilizzati con maggiore frequenza nella cura del disturbo (serotoninergici) e i trattamenti psicoterapici con comprovata efficacia (CBT e modelli integrati (CBT, ERP e somministrazione di psicofarmaci).
L’intervento chiave della giornata è stato quello del Professor Francesco Mancini, il quale ha condiviso con i relatori che lo hanno preceduto l’importanza di un’attenta e dettagliata comprensione della mente del paziente ossessivo. I dati e le concettualizzazioni presentate dal Direttore dell’APC e della SPC sono state corroborate da robuste ricerche sperimentali e non solo correlazionali. Dopo una prima presentazione dei sottotipi di pazienti con diagnosi di DOC, sono state indicate tre motivazioni cardine nell’azione di un paziente prototipico: responsabilità/colpa, disgusto e not just right experience. Grazie anche alla breve ma importante presentazione degli studi sperimentali condotti, i partecipanti all’evento hanno avuto la possibilità di comprendere ulteriormente cosa accade, di solito, nella mente del paziente ossessivo e le aree cerebrali implicate nel disturbo.
La peculiarità delle evidenze scientifiche riscontrate dal gruppo di ricerca guidato dal Professor Mancini è il ruolo che le emozioni senso di colpa (deontologico) e disgusto (e l’area cerebrale implicata, quale l’insula) hanno nello sviluppo e nel mantenimento della sintomatologia DOC.
In seguito, la dott.ssa Teresa Cosentino ha esposto quali sono i possibili interventi nei confronti della vulnerabilità attuale del paziente DOC, esplicitando il processo che genera e mantiene la sensibilità alla colpa. Successivamente sono stati descritti gli interventi psicoterapici base che vengono effettuati sul senso di colpa e le fasi di “Comprensione e Motivazione” e di “Accettazione della Colpa”, in cui il paziente diviene consapevole della tendenza a sperimentare la colpa al di fuori del dominio sintomatico e ha la possibilità di riflettere e modificare le credenze personali sulla colpa. Le tecniche utilizzate in psicoterapia cognitiva per l’intervento sul senso di colpa sono state presentate attraverso degli esempi clinici.
Il dottor Antonello Bellomo ha, invece, sollecitato i presenti a considerare le linee guida per il trattamento come imprescindibili per un’adeguata comprensione e cura del paziente DOC. Sono stati indicati gli psicofarmaci farmaci con maggiore efficacia riscontrata, le terapie alternative (yoga, esercizio fisico e valeriana) e sono stati presentati i dati di diverse metanalisi che sottolineano l’efficacia della CBT e dell’ERP nel trattamento del DOC. Lo psichiatra, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale ha altresì sottolineato la necessità di un intervento “Stepped Care”, di un team multidisciplinare e di porre attenzione ai casi di comorbilità nei processi di diagnosi, comprensione e cura del disturbo specifico. Infine, un ulteriore spunto di riflessione è stato offerto dalla presentazione delle linee guida per i medici di famiglia nel trattamento del DOC, nelle quali si rimarca l’importanza dell’alleanza terapeutica, di una valutazione accurata del paziente e dell’utilizzo delle scale di valutazione.
Il dottor Dell’Erba ha argutamente presentato la condivisione di alcuni aspetti della sintomatologia e funzionamento del paziente DOC con la macro area dei disturbi d’ansia (ipervigilanza, tensione, bisogno di controllo). La relazione del dottor Dell’Erba è stata accompagnata dalla presentazione dei dati di uno studio di pratica clinica controllata, in aperto e pilota condotto dal suo gruppo di ricerca e dall’esplicitazione degli “interventi cognitivi strutturati” (“ABC-stringa allargata”, formulazione, “modello pragmatico della mente”, “origini delle ossessioni”, “modello dei conflitti”, “valore personale”, “stoic fork”).
La dottoressa Olga Luppino ha affermato l’importanza dell’accettazione nella pratica clinica e nel trattamento del DOC nello specifico. In seguito sono stati esposti il razionale e le fasi della procedura di esposizione con prevenzione della risposta (ERP). Il lavoro motivazionale, la condivisione e la riflessione su eventuali teorie naif del paziente, l’assessment funzionale, la pianificazione della procedura, la produzione di un contratto scritto e la condivisione del razionale della procedura sono step utili alla preparazione del paziente alla tecnica, mentre la lista di stimoli, la produzione della scala SUD e la gerarchia degli stimoli sono stati descritti come parte nucleare della procedura psicoterapica.
Infine, il dottor Ernesto Nuzzo ha presentato alcuni strumenti di valutazione del DOC, enfatizzando l’importanza e la possibilità, attraverso il loro utilizzo, di favorire l’identificazione e la comprensione dei problemi. Nello specifico, l’attenzione è stata posta alla necessità di effettuare un assessment accurato e alla importanza della valutazione degli esiti degli interventi psicoterapici effettuati.
L’evento si è concluso con una discussione tra i relatori e i presenti, i quali hanno avuto la possibilità di richiedere chiarimenti circa i temi trattati e ricevere informazioni riguardanti, ad esempio, la possibilità di nessi tra il DOC e il disturbo ipocondriaco.
Vito Bernardo