di Roberta Trincas
La seconda giornata è cominciata con un interessante simposio sull’insonnia organizzato dalla Dr.ssa Chiara Baglioni dell’Università Marconi (Roma). Durante il simposio sono state delineate le caratteristiche psicofisiologiche dell’insonnia (Prof. Van Someren dell’University Medical Center di Reiburg – Germania) e sono stati presentati alcuni studi sulla sua influenza in alcuni disturbi mentali (disturbi alimentari e depressione).
A seguire, il brillante intervento del Prof. Salkovskis dell’Universtà di Bath – UK (Understanding how the world really work? Lessons from research in psychopathology) il quale ha enfatizzato il ruolo che la comprensione del paziente può avere sull’efficacia terapeutica, fornendo una lettura socio-culturale dell’importanza della psicoterapia.
Subito dopo, una sessione orale molto interessante che ha previsto lavori di colleghi del Regno Unito, di Israele, dell’Islanda e dell’Olanda, in cui si è parlato di: “simulation heuristic” nella paranoia e nell’ansia sociale; elaborazione spaziale in adulti con ADHD; training sui bias attentivi in individui a dieta; ruminazone e abitudini.
Successivamente, la Prof. Christine Purdon, dell’Università di Waterloo – Canada, ha relazionato sulle caratteristiche delle compulsioni (Toward a better understanding of compulsions).
Il primo pomeriggio è stato per noi ricco di emozioni: la sessione orale ha visto 7 diversi studi proposti dal Gruppo di Ricerca dell’SPC di Roma coordinato dal Prof. Francesco Mancini. Cristina Ottaviani (Sapienza – Università di Roma) ha presentato uno studio sulla relazione tra senso di colpa deontologico e disgusto nel DOC analizzandone gli aspetti psicofisiologici. Barbara Basile (SPC Roma) ha delineato le caratteristiche del DOC in linea con gli schemi maladattivi proposti dalla Schema Therapy, concludendo con un’interessante integrazione con il modello del DOC del Prof. Mancini. Maurizio Brasini (SPC e Università Marconi, Roma), seguendo un approccio evoluzionista, ha condiviso uno studio sul ruolo delle motivazioni nei comportamenti di condivisione di “onori” vs “obblighi”. Manuel Petrucci (SPC e Sapienza – Università di Roma) ha presentato uno studio sull’influenza dell’elaborazione di stimoli emotivi sui meccanismi attentivi di base (Posner e Flanker task). Simone Gazzellini (SPC e Ospedale Bambin Gesù, Roma) ha parlato dell’associazione tra attenzione e HRV nel rimuginio. Chiara Schepisi (SPC, Roma) ha presentato una review critica della letteratura su funzioni e scopi della ruminazione, delineando le mancanze e gli aspetti critici. Mauro Giacomantonio (SPC e Sapienza – Università di Roma) ha presentato uno studio sull’influenza che la colpa deontologica può avere sui comportamenti di controllo in un visual task, dando una spiegazione in linea con il modello del DOC.
L’ultima sessione orale presentata da Ann Meulder dell’Università di Leuven (Belgio) si è incentrata su alcune ricerche sui meccanismi di apprendimento: la generalizzazione della paura in persone con dolore cronico, la validazione sperimentale di tecniche per l’estinzione della paura e per l’evitamento, una teoria sul condizionamento per il lutto prolungato.
Ha concluso la giornata la Prof. Amelia Gangemi dell’Università di Messina, con una lecture sulle caratteristiche di ragionamento nelle psicopatologie, con particolare riferimento al funzionamento cognitivo del DOC (Strategies in reasoning in patients with psychological illness).
Il workshop ha portato diversi spunti di riflessione, aggiornamenti ma anche novità sulla psicopatologia sperimentale: l’efficacia delle tecniche di intervento, i metodi di studio e i meccanismi di funzionamento di diversi aspetti: cognitivi, emotivi e comportamentali.