Perché e come ci si difende dall’invidia

di Angelo Saliani

Ecco le strade che solitamente si percorrono per mantenere distacco dall’emozione più temuta e più negata

L’invidia è una delle emozioni più dolorose e al tempo stesso la più negata. Ma perché? Per rispondere è necessario prima definirla: cos’è esattamente l’invidia?
Stando all’analisi proposta da Maria Miceli e Cristiano Castelfranchi, l’invidia nasce dal confronto tra il proprio potere e quello di un altro rispetto a un dato scopo o bene. Chi invidia si percepisce inferiore, difettoso rispetto a tale potere e prova malanimo nei confronti dell’invidiato, ne desidera il male. È un’emozione “cattiva”. Perché? Per la presenza del malanimo, evidentemente, ma soprattutto perché questo appare – agli occhi dello stesso invidioso – ingiusto e ingiustificato. L’invidiato non causa necessariamente un danno all’invidioso, né gli impedisce – direttamente o indirettamente – di procurarsi il bene desiderato o un altro di pari valore; in alcuni casi l’invidiato non è neanche responsabile delle proprie fortune, nel senso che non le ha cercate o persino volute (possiede ad esempio una qualità fisica, intellettuale o sociale innata, o ottiene consenso senza volerlo, senza vantarsene o persino senza saperlo); e in molti altri casi l’invidiato semplicemente merita di possedere ciò che possiede, non lo ha né rubato né trovato per caso, lo ha sudato e guadagnato grazie all’impegno e al talento. Come giustificare allora il malanimo dell’invidioso in tutti questi casi? Alle condizioni sopra descritte solo una persona “cattiva” può volere il male dell’altro.
Provare invidia è molto doloroso, per almeno tre ragioni: chi invidia percepisce la compromissione di un proprio scopo (ad esempio, prende atto del fatto che l’invidiato ha un’auto più nuova e più costosa della propria); essere consapevoli di essere invidiosi è prova inconfutabile di mancanza di potere (“se soffro perché l’altro ha legittimamente delle cose che io non ho, allora è vero che sono inferiore”); provare invidia è da persone cattive. Non solo, dunque, chi ammette a se stesso di provare invidia riconosce la propria mancanza di potere ma, al tempo stesso, si scopre intimamente malvagio. È davvero troppo! Come tollerare tutto questo?

Gli autori individuano tre strade principali percorse inconsapevolmente al fine di difendersi dall’invidia. La prima, quella della negazione delle ragioni del confronto con l’invidiato al fine di sottrarsi al confronto stesso o renderlo più favorevole per sé. Se questi ha appena acquistato un’auto costosa, l’invidioso si dice che gli piacevano sì le auto di lusso, ma solo un tempo, ora non più, quindi la cosa non lo riguarda. Oppure: sarà una bella macchina, ma ormai con i finanziamenti e le agevolazioni chiunque potrebbe comprarla, chiunque può riuscirci, perciò non c’è proprio niente di cui essere invidiosi. E poi magari è un modello poco fortunato e l’invidiato si ritrova con una macchina costosa ma difettosa, senza considerare la scomodità in città e le difficoltà di parcheggio. E comunque l’altro avrà pure un’auto di lusso ma lui ha una casa di gran lunga più bella della sua.

La seconda strada per difendersi dall’invidia è provare a non sentirla, senza negare il confronto ma adottando lo scopo dell’altro ed esultando per il suo successo, ad esempio sentendosi parte di una squadra: “Ce l’ha fatta… Ce l’abbiamo fatta!”, “Se lo è meritato e sono contento per lui!”.

Nella terza e ultima strada descritta dagli autori, l’intervento difensivo punta a legittimare il malanimo trasformando i successi dell’altro da giusti a ingiusti. Così, ad esempio, l’altro avrà comprato quell’auto con denaro di dubbia provenienza o semplicemente perché ha ereditato una barca di soldi senza aver alzato un dito e perciò, semplicemente, “non se la merita! E poi, con tutti i modelli di auto a disposizione, proprio quello che sa piacermi da matti doveva scegliere, è evidente che l’ha fatto apposta!”.

Per approfondimenti:

Miceli M. e Castelfranchi C. 1995, Le difese della mente. La Nuova Italia Scientifica, Roma.

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