La mia gelosia: aiuto! Non è sana!

di Emanuela Pidri

Gelosia patologica: Gelosia Ossessiva, Sindrome di Mairet e Sindrome di Otello

La gelosia è definibile come “un’esperienza psichica basata su temi di minaccia e precarietà di una relazione”, in cui si possono inserire esperienze di privazione, ossia di perdita, con un potenziale depressivo e/o paranoico e pensieri circa la possibile infedeltà del partner; essa porta con sé un mix di emozioni (ansia, tristezza, rabbia etc.), che possono essere considerate su un continuum che va dal normale al patologico.
Diagnosticamente, non ha un’entità nosologica specifica, ma può essere inquadrata in tre gruppi: Gelosia Ossessiva, Sindrome di Mairet, Gelosia Delirante (o Sindrome di Otello).
Secondo Lorenzi, si può diagnosticare una gelosia ossessiva quando i comportamenti di gelosia hanno almeno due delle seguenti caratteristiche:

  • aperto comportamento sospettoso;
  • comportamenti di gelosia accompagnati da sentimenti di rabbia, paura e colpa;
  • comportamento violento nei confronti del partner o di terzi;
  • scadimento nel funzionamento emozionale, sociale o sessuale del paziente

Caratteristica tipica del paziente che soffre di questo disturbo, è il riconoscimento della scarsa o nulla fondatezza dei propri dubbi e sospetti. Talvolta, tale comportamento è accettato anche dal partner; in questi casi bisogna approfondire la situazione, chiedendosi se si tratti di un disturbo individuale oppure se si è di fronte a una coppia fortemente disturbata (Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione). Le ossessioni da relazione possono assumere la forma di pensieri del tipo: “È la persona giusta per me?”, “Lo/la amo?”, “Lui/lei mi ama davvero?” ed essere accompagnate da compulsioni. Tuttavia, per quanto la fenomenologia possa essere in teoria simile a quella di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), la tematica dei pensieri non è tipica del DOC, ma è accomunabile alla cosiddetta paranoia, in quanto alla base di essi c’è il sospetto che l’altro sia malevolo o minaccioso.
La Sindrome di Mairet si differenzia dalla gelosia ossessiva in quanto la persona che soffre di tale disturbo non prova gelosia solamente per le relazioni sentimentali, ma riguardo qualunque tipo di relazione.
Nella Sindrome di Otello, invece, la persona è pienamente convinta dell’infedeltà del partner e ricerca continuamente ulteriori conferme del tradimento. Si tratta di un sentimento generato dall’idea che si possa perdere da un momento all’altro la cosa più cara che si possiede ed è, quindi,  intimamente legato alla possessività, fino ad arrivare alla costrizione e alla violenza fisica.
Il nucleo personologico rimane tuttavia la discriminante diagnostica da tenere fortemente in considerazione. Nel Disturbo Borderline, ad esempio, è nucleare il timore eccessivo dell’abbandono e quindi il terrore della perdita; nel Disturbo Paranoide si trovano manifestazioni di gelosia patologica legate alla percezione dell’altro come ingannevole e ad un profilo di sospettosità pervasiva nei confronti degli altri in generale; nel Disturbo Dipendente è possibile riscontrare forti timori di separazione, che possono portare il paziente a sperimentare un intenso stato di allarme al pensiero che l’altro significativo si possa allontanare.

Per concludere, dobbiamo porre attenzione non solo alla fenomenologia del sintomo con il quale abbiamo a che fare, ma considerarne le componenti cognitive e il substrato personologico, al fine di avere un corretto inquadramento diagnostico e poter intervenire dov’è davvero utile e con modalità efficaci.
Il trattamento dovrebbe includere un buon assessment, la psicoeducazione, l’identificazione e la messa in discussione degli schemi di sé disfunzionali e delle credenze catastrofiche riguardanti le relazioni. Vanno, inoltre, esplorati con il paziente la paura dell’abbandono e il legame tra il valore attribuito a sé e la relazione con il partner, al fine di promuovere altre fonti di autostima. L’obiettivo non è salvare la relazione, ma aiutare il paziente a ridurre i sintomi. Rivolgersi a un esperto può essere utile, ma nei casi più gravi può essere necessario l’uso di vari tipi di farmaci, come ansiolitici o antipsicotici.

Per approfondire:
Barthes R. (1977), Frammenti di un discorso amoroso, A cura di R. Guidieri, Einaudi tascabili, (2008).

Batinic B et al (2013). Obsessive versus delusional jealousy, Psychiatr Danub. 25(3): 334-9.

Bogerts B (2005). Delusional jealousy and obsessive love–causes and forms [Article in German], MMW Fortschr Med. 147(6): 26, 28-9.

Freud (1922), Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità. A cura di C. Musatti, Opere di Sigmund Freud, Boringhieri, Torino (2002).

Hashimoto M et al (2015), Clinical features of delusional jealousy in elderly patients with dementia, J Clin Psychiatry. 76(6):691-5.

Marazziti, D., Di Nasso, E., Masala, I., et al (2003) Normal and obsessional jealousy: a study of a population of young adults, European Psychiatry, 18, 106–111.

Miller MA et al (2010). Othello syndrome. Preventing a tragedy when treating patients with delusional disorders, J Psychosoc Nurs Ment Health Serv. 48(8): 20-7.

Soyka M et al (1991). Prevalence of delusional jealousy in different psychiatric disorders. An analysis of 93 cases, Br J Psychiatry. 158: 549-53.

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