Uno strumento per conoscere, potenziare le abilità cognitive di base e prevenire le difficoltà scolastiche
Molto spesso, i genitori pongono agli esperti dell’età evolutiva il quesito: “Mio figlio sarà pronto per la scuola elementare?”. Domanda lecita, ma anche frutto di preoccupazioni da parte dei genitori per l’ingresso al mondo dei bambini più grandi; ciò comporta uno spunto di riflessione sul bisogno di avere un quadro dei prerequisiti degli apprendimenti (non una diagnosi) che i bambini possiedono già dalla fine della scuola dell’infanzia, come risorsa preventiva per il futuro percorso scolastico da condividere con genitori e insegnanti.
I prerequisiti degli apprendimenti sono abilità cognitive di base, ossia diversi processi di elaborazione di tipo linguistico, mnemonico e attentivo che il bambino deve possedere per apprendere le future abilità scolastiche: lettura, scrittura e calcolo. Tali prerequisiti sono in fase di sviluppo tra i 5 e i 6 anni, dunque possono essere potenziati fin dalla scuola dell’infanzia.
È importante, quindi, fare uno screening: un insieme, cioè, indagini preventive eseguite durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, che permettano l’identificazione precoce di bambini a rischio nelle abilità indagate (ossia che ottengono prestazioni al di sotto della media dei coetanei), offrendo un’opportunità di intervento prima che tali difficoltà incidano sul percorso scolastico.
Come farlo?
Somministrando le prove PAC-SI, di cui ci sono diversi studi e ricerche da parte del gruppo di lavoro della prof.ssa Scalisi T.G. e collaboratori del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione all’Università La Sapienza di Roma; queste prove sono destinate a bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, di età compresa tra 5 anni e 0 mesi e 6 anni e 5 mesi, e a bambini di inizio scuola primaria, di età compresa tra 5 anni e 3 mesi e 6 anni ed 11 mesi.
La somministrazione è individuale e valuta quattro aree: consapevolezza fonologica; memoria a breve termine; memoria di lavoro e, infine, denominazione e abilità visuospaziali, in letteratura buoni predittori del successivo apprendimento scolastico.
Le prove di screening sono quattro, corrispondenti a ogni area indagata: Rime Figurate; Memoria di Lavoro; Denominazione Rapida Automatizzata e Ricerca di Due Simboli. Ci sono, inoltre, altre sette prove per l’approfondimento delle quattro aree: Fusione di Sillabe; Segmentazione di Sillabe; Span di Cifre; Denominazione 1; Denominazione 2; Memoria a Breve Termine Visuospaziale e Ricerca di Sequenze di Oggetti.
La risorsa delle prove descritte è la validità, oggettività e affidabilità dello strumento: se esso fosse diffuso e somministrato a ogni bambino fin dalla scuola dell’infanzia, gli insegnanti, gli operatori scolastici e gli psicologi potrebbero comprendere meglio i bambini nelle loro potenzialità di apprendimento all’ingresso della scuola dell’obbligo, fornendo informazioni approfondite e direttamente utilizzabili a fini didattici.
Le PAC-SI potrebbero, inoltre, favorire una maggiore conoscenza e informazione per i genitori e una preziosa possibilità per i bambini di potenziare le proprie risorse e prevenire difficoltà scolastiche future, che spesso sono legate ad aspetti psicologici di bassa autoefficacia e sfiducia nelle proprie capacità.
Per approfondimenti:
Desimoni, M., Scalisi, T.G., Orsolini, M., Predictive and concurrent relations between literacy skills in Grades 1 and 3: A longitudinal study of italian children, Learning and Instruction, 2012.
Desimoni, M., Pelaggi, D., Fanini S., Romano, L., Scalisi, T.G., Dati normativi per la somministrazione delle prove PAC-SI a bambini di inizio scuola primaria, 23 Novembre 2010.
www.pac-si.org