Se sbagli, niente coccole!

di Katia Tenore

Rischi psicopatologici del ritiro dell’affetto come forma di disciplina

Alcune forme di disciplina possono avere, nell’immediato, un’elevata efficacia nel correggere il comportamento inopportuno di un bambino; comportano però, a lungo termine, degli elevati costi. Alcuni atteggiamenti genitoriali costituiscono delle forme di controllo psicologico, che hanno un effetto intrusivo sui pensieri e sulle emozioni del bambino; in particolar modo, l’uso manipolativo delle tecniche educative di induzione della colpa e il ritiro dell’affetto.

Alcune ricerche hanno mostrato come il controllo psicologico interferisca con lo sviluppo dell’autonomia e di un sicuro senso di sé, conducendo a uno sviluppo psicosociale non armonico. Adolescenti che percepiscono i genitori fare spesso ricorso all’induzione della colpa, non considerando il loro punto di vista e mostrandosi responsivi solo quando gli standard genitoriali sono raggiunti, presentano delle rappresentazioni di sé maladattive, nelle quali la ricerca dell’ottenimento di scopi irraggiungibili risulta centrale. Adolescenti che riportano alti livelli di controllo psicologico mettono in dubbio i propri comportamenti, presentano delle valutazioni negative di sé e sono particolarmente preoccupati dalle performance e dai potenziali errori. Questi aspetti maladattivi del perfezionismo sono collegati a esiti negativi, quali depressione e bassa autostima.

Il ritiro dell’affetto è un modo di negare i segnali di benevolenza in risposta a un comportamento del bambino disapprovato, o in seguito a un fallimento. Un impiego frequente del ritiro dell’affetto può essere considerato una forma di maltrattamento psicologico. Esiti negativi sono stati collegati all’impiego del ritiro dell’affetto genitoriale e in particolare a quello materno. Gli esiti più comuni sono il risentimento verso i genitori, il timore del fallimento, uno scarso benessere emotivo e anche una bassa autostima in adolescenza e nella giovane età. Alcuni studi scientifici, che hanno impiegato i potenziali eventi correlati (ERP), hanno messo in relazione l’esperienza nell’infanzia del ritiro dell’affetto materno e l’attenzione verso le espressioni facciali mentre si esegue un compito: lo studio ha mostrato come, nelle situazioni di performance, l’esperienza di ritiro dell’affetto aumenti la rilevanza e il focus sulle espressioni emotive; in altre parole, maggiore è l’intensità di ritiro dell’affetto di cui una persona ha fatto esperienza nell’infanzia, maggiore sarà la risposta emotiva che avrà alle facce disgustate rispetto alle facce felici, specialmente in seguito a un errore commesso. In una replica successiva dello stesso studio, gli autori hanno ritrovato le persone che hanno fatto esperienza di ritiro dell’affetto come, in generale, più attente alle facce osservanti. Inoltre, è stata dimostrata l’esistenza di un pattern specifico, caratterizzato da un aumento dell’attenzione verso gli stimoli sociali salienti e il loro processamento, seguito da impegno attentivo e processamento ridotti nelle fasi più avanzate, come una sorta di modello di vigilanza e di evitamento. Questo pattern può spiegare, in pazienti che soffrono di disturbi di ansia generalizzata, i bias attentivi alle minacce.

Infine, coloro che hanno fatto esperienza di ritiro dell’affetto materno mostrano, almeno nei contesti di performance, una risposta di vigilanza-evitamento verso le facce emotive e verso i feedback sulla performance, come dei potenziali indicatori delle conseguenze relazionali collegate al fallimento e al successo. In altre parole, anche da adulti, si conserva l’aspettativa che, a seguito di una performance inadeguata, la sicurezza relazionale sia minacciata.

Per approfondimenti:

Barber, B. K. (1996). Parental Psychological Control: Revisiting a Neglected Construct. Child Development, 67(6), 3296–3319. http://doi.org/10.1111/j.1467-8624.1996.tb01915.x

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Huffmeijer, R., Tops, M., Alink, L. R. A., Bakermans-Kranenburg, M. J., & van IJzendoorn, M. H. (2011). Love withdrawal is related to heightened processing of faces with emotional expressions and incongruent emotional feedback: Evidence from ERPs. Biological Psychology, 86(3), 307–313. http://doi.org/10.1016/j.biopsycho.2011.01.003

Soenens, B., Vansteenkiste, M., Luyten, P., Duriez, B., & Goossens, L. (2005). Maladaptive perfectionistic self-representations: The mediational link between psychological control and adjustment. Personality and Individual Differences, 38(2), 487–498. http://doi.org/10.1016/j.paid.2004.05.008

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