di Monica Mercuriu
I segnali di disagio tipici di un adolescente, a volte, sono il campanello d’allarme di un vero e proprio disturbo
La depressione e l’ansia, anche a livello subclinico, sono tra i più comuni disturbi mentali vissuti in adolescenza. Le indagini sui segnali di disagio, come le difficoltà comportamentali o i disturbi del sonno, non sono sufficientemente riconoscibili, poiché inquadrabili nell’ampia variabilità di comportamenti problematici che caratterizzano questa fase dello sviluppo di vita.
La depressione e l’ansia durante l’adolescenza sono associate a una diminuzione significativa e qualitativa del funzionamento psicosociale: gli adolescenti depressi o ansiosi non solo sono più isolati, ma risultano meno pronti a intraprendere nuove amicizie; sono scadenti anche i loro risultati a livello scolastico, che possono portare al rifiuto scolare e all’abbandono degli studi.
In questa fase, aumentano considerevolmente i rischi di assunzione di alcool o di abuso di sostanze e il rischio suicidario è maggiormente frequente. Inoltre, gli adolescenti con depressione o disturbo d’ansia, anche a livello subclinico, corrono un rischio maggiore di sviluppare disturbo depressivo maggiore o disturbo d’ansia anche in età adulta; pertanto, interventi preventivi in questa fascia d’età sono fondamentali, al fine di ridurre i sintomi presenti ed evitare una loro cronicizzazione in età adulta.
Un’interessante meta-analisi, condotta da Sanne e collaboratori, mette in evidenza come possano essere proposti diversi tipi di interventi preventivi, alcuni per la popolazione generale non clinica, volti a promuovere la salute mentale in giovani adolescenti e adulti; altri specifici per adolescenti e giovani a rischio a di depressione e disturbo d’ansia, anche con sintomatologia subclinica; altri ancora proposti direttamente alle fasce cliniche conclamate, dove i disturbi depressivi e d’ansia sono presenti già da diverso tempo.
Una caratteristica importante, emersa dallo studio delle popolazioni con fattori di rischio per la depressione o l’ansia, è la psicopatologia genitoriale: i bambini avevano una probabilità tre volte più alta di sviluppare un grave disturbo depressivo o d’ansia, in adolescenza e giovane età adulta, quando uno dei genitori presentava depressione o disturbi d’ansia.
Un altro fattore di rischio era rappresentato dall’aver avuto esperienze stressanti durante l’adolescenza; in modo particolare per le ragazze, i sintomi depressivi o ansiosi erano spesso preceduti da eventi particolarmente gravi.
La CBT sembra costituire uno degli approcci fondamentali e comuni in quasi tutti i programmi analizzati, poiché si è dimostrata efficace nella riduzione sintomatologica a breve termine, sia per i campioni patologici che nei campioni utilizzati negli interventi di prevenzione per le fasce ad alto rischio.
Per approfondimenti:
Effectinevess of depression and anxiety prevention in adolescent with high familial risk:study protocol for a randomized controlled trial, Sanne P. A. Rasing1, 2*, Daan H. M. Creemers 1, 2, Jan M. A. M. Janssens 1 and
Ron H. J. Scholte1