Seminario “Superhero Therapy”

di Elena Bratta

Come incorporare elementi della nostra cultura popolare all’interno dell’Acceptance and Commitment Therapy

Il 22 maggio 2018 si è tenuto presso l’Aula Asclepios del Policlinico di Bari il seminario “Superhero Therapy”, organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva AIPC di Bari e patrocinato dalla Società Italiana di Terapia Comportamentale Cognitiva (SITCC) – sezione Puglia e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari.

Janina Scarlet, specializzata nel trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico, dei Disturbi d’Ansia e Depressivi, lavora presso il Center for Stress and Anxiety Management a San Diego, in California, ed è l’autrice del libro “Superhero Therapy”, un manuale di auto-aiuto che utilizza tecniche di comprovata efficacia scientifica. Il modello di trattamento proposto è collocato all’interno della cornice ACT, la terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT), con una particolare attenzione agli interventi basati sulla Compassione.

Ad aprire i lavori è stata Maria Grazia Foschino, Direttore della scuola di specializzazione AIPC di Bari, che ha presentato la cornice generale entro cui questa giornata è stata voluta e organizzata, soffermandosi in particolare sulle potenzialità degli approcci innovativi, scientificamente fondati, pensati per le fasce più giovani della popolazione.

La parola è passata quindi a Barbara Barcaccia, didatta delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale APC e SPC, formatrice ACT e istruttrice di protocolli basati sulla mindfulness (MBSR, MBCT), che ha introdotto il modello ACT presentando il cosiddetto Hexaflex: l’esagono della flessibilità. Ha messo in luce punti di contatto e continuità con la cosiddetta “seconda generazione” della terapia cognitivo-comportamentale. Si è in particolare soffermata sui processi più innovativi dell’ACT, come Defusione Cognitiva e Accettazione Esperienziale, facendo anche cenno al lavoro che si fa nell’ACT sui Valori del paziente. Si è successivamente soffermata sul Contatto con il Momento Presente, un altro dei processi ACT, che è molto fondato sull’abilità mindful di facilitare l’osservazione delle proprie esperienze interne e che ci allena a passare attraverso il nostro dolore, piuttosto che a farci trascinare da questo. Ha infine posto l’attenzione sull’importanza di intraprendere azioni impegnate in direzione dei nostri valori. La presentazione della cornice teorica dell’ACT ha permesso di osservare inoltre la continuità tra le diverse generazioni di psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Il successivo intervento di Janina Scarlet è stato tradotto in consecutiva da Elena Bratta, psicoterapeuta specializzata presso l’APC di Lecce. Janina ha iniziato il suo workshop soffermandosi sulla propria storia di vita e su cosa l’abbia portata a sviluppare l’idea di incorporare elementi della cultura pop all’interno di psicoterapie evidence-based come l’ACT. Originaria dell’Ucraina, è sopravvissuta all’esplosione di Chernobyl trasferendosi successivamente con la sua famiglia negli Stati Uniti, dove ha conosciuto la saga degli X-Men che l’ha aiutata ad affrontare le conseguenze fisiche del disastro e le difficoltà emerse nel doversi inserire in un contesto culturale nuovo. Quello che ha notato è che molti dei personaggi della cultura pop presentano nella loro vita situazioni traumatiche quali incidenti, lutti, guerre ma che queste esperienze non hanno impedito loro di diventare dei Supereroi (Crescita Post-Traumatica).

L’obiettivo principale del metodo Superhero Therapy è quello di facilitare i pazienti a esprimere, in un contesto psicoterapeutico, quello che essi provano permettendo loro di utilizzare i libri, i film, le serie tv, o i fumetti con i quali si immedesimano maggiormente. Si è spesso osservato che i pazienti adolescenti non hanno un adeguato vocabolario emotivo in grado di spiegare quello che stanno provando, ma che tramite la condivisone con il terapeuta delle loro passioni non solo si rafforza l’alleanza terapeutica, ma si fornisce loro una chiave per descrivere i propri vissuti emotivi. Il terapeuta non deve necessariamente essere un esperto di supereroi o fumetti, il paziente diventa l’esperto.

Nel corso del suo intervento, Janina Scarlet ha portato una serie di esempi a sostegno di questa tesi, utilizzando le storie dei più comuni Supereroi quali Superman o Spiderman affiancate a casi clinici dei Veterani di guerra o dei sopravvissuti di violenze sessuali, fino a citare la ricerca “The greatest magic of Harry Potter: Reducing prejudice” condotta da Loris Vezzali presso l’Università di Modena che dimostra come la lettura della saga di Harry Potter aiuti i più giovani ad accrescere l’empatia e a condividere le proprie emozioni.

La relatrice ha anche condotto delle esercitazioni di gruppo basate sul metodo ACT di Steven C. Hayes per dimostrare l’importanza di perseguire i propri Valori individuali e di come sia fondamentale impegnarsi nella direzione di questi. Infine si è soffermata sull’importanza da dare al momento del gioco, sottolineando come l’utilizzo dei videogiochi, in un contesto controllato, possa incentivare comportamenti prosociali, facilitare la comprensione dei processi emotivi nel PTSD e migliorare le relazioni interpersonali. A tal proposito si è proposta la visione del video della game designer Jane McGonigal che dimostra come “il gioco può creare un mondo migliore” (J. McGonigal).

Il suo manuale di auto-aiuto si chiama “Superhero Therapy”, nel quale sono descritte le storie di sei supereroi di finzione, magistralmente raffigurati dall’illustratore Wellinton Alves, ognuno dei quali affronta diverse problematiche psicologiche: disturbo di panico, disturbo da stress post-traumatico, disturbo d’ansia sociale, disturbi del comportamento alimentare ecc. Ogni capitolo spiega la sintomatologia provata dai singolo personaggi in una sorta di psicoeducazione al disturbo e propone degli esercizi dell’Acceptance and Committment Therapy, così come della Self-Compassion Therapy, da eseguire capitolo dopo capitolo in modo da affrontare un vero e proprio viaggio alla ricerca dell’eroe che abbiamo in noi stessi.

La conclusione è stata affidata a un esercizio di compassione verso se stessi dove tutti i presenti in sala si sono dovuti mettere in gioco per dimostrare l’importanza della gentilezza verso di sé del non-giudizio e di un senso di comunità condivisa.

È un martedì pomeriggio, un giorno lavorativo, ma la sala è piena e il pubblico è assai eterogeneo: studenti, professionisti, docenti. Molti hanno espresso apprezzamento ed interesse nei confronti delle tematiche presentate durante il seminario e numerosi sono stati gli spunti di riflessione che hanno portato il pubblico a rivolgere domande ai docenti presenti in sala e a condividere le proprie esperienze. Le copie presenti e fresche di stampa della versione italiana del manuale “Superhero Therapy” edito da Giovanni Fioriti Editore sono andate esaurite.

Elena Bratta, psicologa psicoterapeuta specializzata presso l’APC di Lecce. Ha tradotto il libro di Janina Scarlet (2018) Superhero Therapy. Un viaggio da eroe attraverso l’Acceptance and Commitment Therapy. Giovanni Fioriti Editore.

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