Aggressività in età evolutiva

di Stefania Prevete

 Report del convegno del 22 giugno 2018 a Napoli

 Il 22 giugno scorso, si è svolto a Napoli il Convegno “Aggressività e Psicopatologia in età evolutiva”, organizzato dall’équipe per l’età evolutiva APC/SPC di Roma e dalla sede di Napoli della Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC, con l’obiettivo di presentare il Coping Power Program, un intervento specifico per la gestione e il controllo dell’aggressività in età evolutiva.

A dare inizio ai lavori è il dott. Carlo Buonanno, didatta della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva sede di Napoli e Membro dell’équipe per l’età evolutiva APC/SPC di Roma. Il modello di riferimento è il “Contextual social-cognitive model” di Lochman e Wells, un modello ecologico dell’aggressività in età infantile che prevede l’utilizzo di tecniche cognitivo-comportamentali e attività utili al potenziamento di varie abilità di regolazione della rabbia. Il Coping Power Program viene utilizzato per il trattamento del Disturbo Oppositivo-Provocatorio e del Disturbo della Condotta, con lo scopo generale di aiutare e sostenere i bambini con problemi legati all’impulsività, al difficile rispetto delle regole e a comportamenti aggressivi e prevede una componente dedicata ai bambini e una dedicata ai genitori.

A seguito dell’introduzione di Buonanno, il prof. John Lochman ha presentato i risultati degli studi di efficacia del programma e le modalità per ottimizzarne i risultati. Il professore ha descritto, in particolare, l’influenza dei fattori di rischio sulla riuscita dell’intervento e sullo sviluppo dei comportamenti aggressivi dei bambini con riferimento alle variabili biologiche temperamentali e a quelle legate al contesto familiare, dei pari e sociali. Lochman ha poi illustrato le modalità di messa a punto del programma nella versione di base (34 sedute) e in quella breve (24/25 sedute), che risultano ugualmente efficaci, e ha esaminato la differenza tra l’applicazione del programma in un contesto gdi gruppo o individuale, dimostrandone l’efficacia e sottolineando la maggiore utilità di quello individuale per i bambini che presentano una problematica di disregolazione emotiva superiore. In conclusione, ha accennato alle nuove frontiere del programma: l’estensione a un range d’età differente rispetto a quello solito degli 8/14 anni, l’introduzione di sessioni su internet e l’inserimento di un modulo per la Mindfulness. Insomma: una piattaforma in continuo aggiornamento ed evoluzione.

In chiusura la tavola rotonda, con un dibattito ricco di spunti interessanti sull’influenza dello stile educativo permissivo o restrittivo dei genitori e della coerenza educativa sugli esiti del trattamento, sul possibile effetto dei social e altri media come fattori di rischio e sulla possibilità di introdurre un intervento sul bournout degli insegnanti.

Durante il dibattito, il dott. Muratori, dirigente psicologo dell’ICCS Fondazione Stella Maris di Pisa e docente della Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva (SBPC), ha sottolineato l’importante influenza sugli esiti del trattamento degli stili di attaccamento, sia dei terapeuti nella gestione di un gruppo Coping Power sia della coppia genitoriale ed ha evidenziato l’importanza dei moduli del Coping Power per il trattamento dei fattori di rischio più importanti.

Il convegno, oltre che un’occasione formativa di grande rilevanza clinica per le ricadute applicative in vari contesti, è stato un momento introduttivo anche al corso di aggiornamento professionale tenuto dal dott. Muratori e dal dott. Buonanno, rivolto a psicologi, medici, specializzandi in psicoterapia, psicoterapeuti, psichiatri e neuropsichiatri infantili, che si è poi tenuto nel weekend presso la sede di Napoli della Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC.

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