di Giuseppina Lauria
Esercizi di mindfulness per affrontare le conseguenze della pandemia a scuola
Confusione, preoccupazione e incertezza sembrano essere le parole che caratterizzano la ripresa dell’attività didattica 2020.
Con la chiusura degli istituti scolastici, studenti e genitori, perdendo i ritmi scanditi dalla frequenza scolastica, hanno rivoluzionato i loro modi di stare insieme e la loro quotidianità. Dopo un periodo di apparente tranquillità, tornano ansia e paura rispetto alla possibilità di ammalarsi. Complice anche l’aumento dei contagi al quale stiamo assistendo, che aumenta la preoccupazione soprattutto di genitori e docenti che avranno il compito di far rispettare le nuove disposizioni agli studenti. Cosa non semplice se si pensa ai piccolissimi o a tutti quei bambini considerati vivaci.
Ritiro sociale, difficoltà di concentrazione, ipervigilanza, stress, irritabilità e, con l’aumento dell’età, anche comportamenti a rischio, come abuso di sostanze o alcool, potrebbero diventare le problematiche più diffuse.
Cosa fare allora?
Un valido aiuto, sia quando si è in casa sia a scuola, viene offerto dalla mindfulness. Questo termine che ha origini antichissime, in italiano viene tradotto con “consapevolezza”. Usando le parole di Kabat Zinn in “Vivere momento per momento”, mindfulness significa prestare attenzione al momento presente in maniera intenzionale e non giudicante.
Educare la mente ad avere questo tipo di atteggiamento permette di riconoscere e accettare con più facilità pensieri, sensazioni ed emozioni spesso spiacevoli e imparare a convivere con essi. In questo modo è possibile raggiungere e mantenere equilibrio e stabilità, fondamentali per il benessere sia psicologico sia mentale.
Alcuni piccoli esercizi di consapevolezza che genitori e insegnanti potrebbero fare con i bambini sono:
- meditazione sul respiro: stando seduti per terra o sulla sedia, si porta l’attenzione al respiro, al passaggio dell’aria che entra e che esce e al movimento dell’addome con l’inspirazione e l’espirazione. Provando a non modificare la respirazione, si rimane in ascolto delle sensazioni fisiche per qualche minuto. Per i bambini anche un paio sono sufficienti;
- ascolto della campana: per questo esercizio si può utilizzare una campana tibetana o in alternativa una delle tantissime app che ne riproducono il suono, come ancora per la nostra attenzione. Un gioco divertente da fare con i bambini è suonare la campana e far alzare loro la mano nel momento in cui non sentono più il suono e ripetere l’esercizio più volte (a inizio e fine della giornata scolastica o di ogni lezione, ad esempio) per vedere se ci sono differenze tra una sessione e l’altra;
- mindful yoga sulla sedia: i bambini saranno costretti a passare molto tempo fermi e questo potrebbe avere una forte ripercussione sia sul corpo, come tensione o intorpidimento, che sulla loro concentrazione. Si potrebbero proporre allora alcuni esercizi di yoga da seduti in modo da riattivare il corpo e la mente rispettando il distanziamento sociale;
- spazio consapevolezza: prevedere un momento della giornata in cui condividere pensieri, emozioni e riflessioni non solo aiuterà i bambini a comprendere ed elaborare i propri stati interni, ma facilità la ripresa delle relazioni sociali con compagni e insegnanti.
Alcuni accorgimenti
Durante gli esercizi potrebbe capitare di ritrovarsi persi nei pensieri. Questo è un fenomeno normale che viene definito “mind wondering” e che rappresenta la tendenza naturale della mente a vagare. In questi casi si ritorna semplicemente all’ancora che si stava usando (respiro, suono) cercando di non giudicare noi stessi o l’esecuzione del compito come un fallimento.
È importante adattare gli esercizi alle esigenze dei bambini e della classe, nonché alle disposizioni che ci vengono fornite per la prevenzione del contagio.
Gli esercizi possono diventare dei momenti divertenti e piacevoli che aiutano grandi e piccoli a ritrovare la gioia dello stare insieme anche se con restrizioni e accorgimenti.
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