Ridurre le ossessioni modificando i ricordi d’infanzia

Da una ricerca della Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Roma (SPC) è emerso come la tecnica dell’Imagery Rescripting sia efficace nella riduzione dei sintomi del Disturbo ossessivo-compulsivo.

“Riscrivere” i ricordi dell’infanzia legati al rimprovero può ridurre le ossessioni dell’individuo. È il risultato dello studio innovativo Imagery rescripting on guilt-inducing memories in OCD: A single case series study, condotto da un gruppo di lavoro della Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Roma, diretta dallo psichiatra e psicoterapeuta Francesco Mancini, e pubblicato a settembre 2020 sulla rivista Frontiers in Psychiatry. Gli autori hanno rilevato cambiamenti clinicamente significativi nella sintomatologia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo a seguito di un intervento terapeutico basato sull’utilizzo della tecnica dell’Imagery Rescripting (ImRs).

Il Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione clinica sperimentata da circa l’1,5% della popolazione e caratterizzata da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri ricorrenti e persistenti.

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Le compulsioni sono invece quei comportamenti che l’individuo si sente spinto a compiere in risposta a un’ossessione, volti a prevenire o ridurre l’ansia, l’angoscia e, in particolare, il senso di colpa: i risultati di diversi studi hanno infatti attribuito alla responsabilità e al senso di colpa un ruolo cruciale nell’insorgenza e nel mantenimento del Disturbo ossessivo-compulsivo. Le osservazioni cliniche mostrano che in caso di rimprovero, i genitori di pazienti con disturbo ossessivo compulsivo ritirano l’amore, ignorano il bambino e non sono inclini a perdonare. È quindi plausibile che queste esperienze abbiano convinto il paziente che basta un piccolo errore per ricevere rimproveri seri, aggressivi, sprezzanti e umilianti da figure significative, come i genitori.

È qui che si fa strada la tecnica dell’Imagery Rescripting: partendo dai risultati ottenuti in un recente studio dello psichiatra britannico David Veale, gli autori della ricerca hanno voluto verificare se modificando – tramite l’utilizzo dell’ImRs – la valenza emotiva dei ricordi dei rimproveri che hanno indotto i sensi di colpa, si potessero ridurre in maniera duratura i sintomi del Disturbo ossessivo-compulsivo. Un campione di 18 partecipanti di età compresa tra 18 e 65 anni con una diagnosi di DOC è stato invitato a selezionare dalla memoria i primi ricordi dell’infanzia e, in particolare, il ricordo di rimprovero più intenso dal punto di vista emotivo, non necessariamente legato ai sintomi di DOC. Dopo tre sessioni di ImRs, seguite da un monitoraggio fino a tre mesi, i partecipanti hanno sperimentato una significativa riduzione clinica dei sintomi: 14 dei 18 partecipanti – il 77,7% – hanno ottenuto un miglioramento almeno pari al 35% sulla scala Yale-Brown (Y-BOCS), che misura il Disturbo ossessivo-compulsivo e quattro sono risultati addirittura asintomatici.
Lo studio della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) di Roma apre dunque un nuovo e interessante scenario nell’intervento clinico del Disturbo ossessivo-compulsivo e nella ricerca contemporanea sul DOC.
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