Workshop sulla Schema Therapy per coppie

di Barbara Basile

Il 23 gennaio a Roma, presso la APC- SPC, si è tenuto il workshop diretto da Eckhard Roediger (Schema Therapy Institute, Francoforte) sull’applicazione della Schema Therapy alle coppie (introdotto da Raffaella Calzoni).

Partendo da alcuni degli elementi chiave della Schema Therapy di Young è possibile utilizzare questo modello anche nel trattamento di problematiche interpersonali. In particolare, Roediger utilizza i concetti di core needs (o bisogni emotivi fondamentali, i.e., attaccamento e assertività), identificando quattro emozioni associate (rabbia, noia/disgusto, tristezza e paura) e i possibili coping modes (evitamento/chiusura, ipercompensazione/aggressività e sottomissione) collegati.  Leggi tutto “Workshop sulla Schema Therapy per coppie”

Corso Intensivo sulla Schema Therapy 2016: Impressioni dal Workshop 1

di Elena Bilotta

La Schema Therapy (ST) ha il fascino di un approccio che parte dal bisogno emotivo di un bambino che non è stato riconosciuto. Il bambino lasciato da solo, il bambino non visto, il bambino trattato ingiustamente o abusato, il bambino al quale non sono stati imposti dei limiti, il bambino che non ha avuto la libertà di esprimere le proprie emozioni o un modo di essere giocoso e spontaneo. La ST si propone di dare finalmente una risposta a ciò di cui il paziente ha bisogno: che qualcuno lo veda, lo riconosca e lo accompagni nel percorso di ricongiungimento tra il sé bambino e il sé adulto. La chiave di lettura del funzionamento del paziente sono i “mode”, degli stati affettivi momentanei associati a una serie di schemi e stili di coping. Il ricorso al concetto di schema, così come agli stili di coping disfunzionali, è sicuramente familiare al terapeuta cognitivista, mentre il concetto di mode sembra essere una chiave di lettura più caratteristica della ST, una chiave di lettura che forse pecca nella chiarezza della sua definizione. Leggi tutto “Corso Intensivo sulla Schema Therapy 2016: Impressioni dal Workshop 1”

Convegno della International Society of Schema Therapy – Istanbul, Giugno 2014

di Barbara Basile Basile

Con più di 400 iscritti, il IV Convegno della International Society of Schema Therapy (ISST) si è tenuto nella città dell’anno: Istanbul. Il convegno è stato caratterizzato, in pieno stile della ST, da interventi scientifico-didattici e da tantissimi workshop pratici che hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi con i propri stili di coping e mode e di imparare a fronteggiare meglio le difficoltà, specifiche per ogni terapeuta, che si possono incontrare con i pazienti.

Durante le letture magistrali mattutine sono state coperte tutte le possibili applicazioni della ST a contesti quali quello individuale, di gruppo, di coppia e recenti applicazioni all’età evolutiva. Tra le letture magistrali di maggiore interesse l’intervento di Arntz (Maastricht & Amsterdam University, NL) sugli studi di efficacia della ST nella depressione, nei disturbi di personalità del Clsuter B e C (GiesenBloo et al., 2006; Farrel et al 2009; Bamelis et al., 2014; Dickhaout & Arnts 2014), la dimostrazione pratica di Shaw & Farrell (USA) su come “catalizzare” e favorire la condivisione e il senso di appartenenza in un primo incontro di ST di gruppo e, ancora, l’intervento via web di Siegel (USA), che si è concentrato sull’integrazione di concetti della ST e aspetti di funzionamento neurobiologico (in particolare spiegando il ruolo dell’ippocampo, della corteccia prefrontale e del corpo calloso nell’elaborazione e nel rescripting dei ricordi traumatici). Infine, il talk della Rijkeober (NL) che, trascinata dall’entusiasmo per la schiacciante vittoria nei Mondiali della squadra olandese contro la Spagna, ha simpaticamente preso spunto dai mode dei calciatori olandesi spiegando come sia possibile integrare l’originario modello degli schemi di Young con il modello, più recente, basato sui mode.

Nei workshop pratici sono stati realizzati esercizi di immaginazione, di rescripting di situazioni difficili avvenute in terapia e di mode-work nonché, alcuni colleghi hanno mostrato quali le possibili integrazioni della ST con tecniche ACT, EMDR e Mindfulness.

Speriamo di vedere presto un prossimo convegno dell’ISST in Italia!