di Daniele Ferrari
curato da Elena Bilotta
Quello delle forze dell’ordine è ampiamente considerato come uno dei lavori più stressanti.
Gli agenti si trovano spesso in situazioni di stress senza una preparazione specifica per affrontarne gli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali.
Un contesto lavorativo che spesso rinforza la soppressione delle emozioni e la dimostrazione di controllo può favorire l’adozione di strategie di adattamento spesso inadeguate, con maggiori possibilità di incorrere in problematiche quali la depressione, l’abuso di sostanze, disturbo post-traumatico da stress, nonché l’aumento delle probabilità di suicidio.
Gli interventi basati sulla Mindfulness (MBI) si sono dimostrati efficaci nella riduzione dello stress e dell’ostilità, nell’attenuazione dei livelli di rabbia/aggressività e nel diminuire il rimuginio.
Alla luce di ciò, la ricerca si è interessata sulla valutazione dell’efficacia di tali interventi nella gestione delle situazioni stressanti ed emozioni negative che spesso gli ufficiali di polizia si trovano ad affrontare.
Uno studio recente (Bergman et al., 2016), ha esaminato gli effetti di un intervento specificamente pensato per le forze dell’ordine, il Mindfulness-based ResilienceTraining (MBRT) su un campione di ufficiali di Polizia, osservando la relazione tra specifici aspetti della Mindfulness di comprovata efficacia nella riduzione dello stress e della regolazione emotiva, quali: azione consapevole, non giudizio, non reattività, e alcune tra le variabili maggiormente problematiche nella pratica lavorativa delle Forze dell’ordine, vale a dire: rabbia, stress operativo (sospetto, situazioni di pericolo, esposizione a violenza e morte), stress organizzativo (cambiamenti, politiche, errori giudiziari, opportunità di carriera).
L’analisi dei risultati ha fornito importanti indicazioni.
Gli aspetti “agire con consapevolezza” e “non giudizio” sono risultati associati alla riduzione, statisticamente significativa, dei livelli di rabbia nel corso dell’intervento (8 settimane).
L’”agire con consapevolezza” mostra una associazione con la diminuzione della rabbia ed è anche l’unico aspetto che sembra efficace nel diminuire lo stress organizzativo.
Il “non giudizio” sembra in grado di disinnescare pensieri, eventi o situazioni che potrebbero contribuire al persistere dell’emozione di rabbia. Ed è risultato il solo aspetto tra i tre che mostra associazione con la diminuzione dello stress operativo.
Se i diversi aspetti della Mindfulness hanno impatti diversi su problematiche specifiche, questo potrebbe orientare l’intervento a seconda della particolare situazione da affrontare.
Poniamo ad esempio che la gestione della rabbia sia l’obiettivo primario da raggiungere: la persona sarà chiamata a dedicare particolare attenzione, in tal caso, all’ “agire con consapevolezza” e al “non giudizio”. Allo stesso modo se, all’indomani di un incidente critico, la riduzione dello stress operativo dovesse essere l’obiettivo primario per la persona, allora questa sarebbe chiamata a porre il “non giudizio” come obiettivo strategico della propria pratica, e così via.
Gli studi futuri dovrebbero continuare ad esaminare i meccanismi con cui si verificano questi cambiamenti. Gli insegnanti MBRT, da parte loro, potrebbero affrontare direttamente i problemi di regolazione di rabbia e stress nei poliziotti partecipanti al programma partendo dalle componenti della pratica di Mindfulness che si mostrano più adatte a farlo.
Per i dettagli della ricerca e la bibliografia fare riferimento a:
Changes in Facets of Mindfulness Predict Stress and Anger Outcomes for Police Officers, Bergman et al., in Mindfulness, August 2016, Volume 7, Issue 4, pp. 851-858.
https://link.springer.com/article/10.1007/s12671-016-0522-z