di Annalisa Bello
Il corpus di evidenze sperimentali, attestanti l’efficacia della terapia cognitivo comportamentale (TCC), si arricchisce ulteriormente con la pubblicazione di un recente studio su Transational Psychiatry (http://www.nature.com/tp/journal/v6/n2/full/tp2015218a.html). Nella fattispecie, gli autori documentano una normalizzazione dell’attività neurale a livello dell’amigdala in riposta al trattamento CC in pazienti con disturbo d’ansia sociale. L’indagine dei cambiamenti cerebrali associati alla TCC viene investigata in maniera peculiare attraverso l’esame della relazione tra la neuroplasticità strutturale, (volume della materia grigia), e i cambiamenti funzionali (dipendenti dal livello di ossigenazione del sangue- segnale BOLD). I 26 pazienti con Disturbo d’Ansia Sociale erano assegnati in maniera randomizzata alle due condizioni sperimentali, di cui una prevedeva il trattamento cognitivo comportamentale; mentre, l’altra constava di un trattamento volto a modificare il bias attenzionale (Attention Bias Modification Treatment, ABM). Entrambi i trattamenti venivano rilasciati nella modalità on line (internet delivery). I partecipanti allo studio erano, inoltre, valutati da un clinico-estraneo alle ipotesi sperimentali- attraverso la somministrazione di strumenti indaganti, rispettivamente, la condizione psichica (Clinical Global Impression-Improvement Scale, CGI) e il disturbo d’ansia sociale (Liebowitz Social Anxiety Scale, LSAS), sia prima che dopo il rispettivo trattamento. Il trattamento CC durava 9 settimane; mentre il ABM aveva una cadenza bisettimanale per un durata di 4 settimane. Leggi tutto “Quando il cambiamento si riflette nella neuro plasticità: uno studio sul disturbo d’ansia sociale”