L’origine del narcisismo

di Paola Manno, Annalisa L’Abbate, Melania Catania e Silvia Zappatore

Il 21 Giugno 2019, presso l’Hotel Tiziano, si è svolto il convegno “L’origine del Narcisismo”. Sono intervenuti il Dr. Pietro Muratori (IRCCS Fondazione Stella Maris , Pisa), il Prof. Sanders Thomaes (Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Utrecht) ed il Dr. Carlo Buonanno (didatta e membro Equipe Età Evolutiva APC/SPC).

Il Dr. Pietro Muratori, ha introdotto il tema del narcisismo in età evolutiva presentando la Child Narcisism Scale (CNS), uno strumento self-report unidimensionale di rapida somministrazione (10 item) dotato di una buona coerenza interna.

Il Prof. Sanders Thomaes, ha illustrato le caratteristiche del narcisismo in età evolutiva: un’immagine grandiosa di sé che cerca conferme nella relazione e ricerca la validazione esterna. Parte del primo intervento è stata dedicata alla presentazione di studi che mettono in relazione tratti narcisistici, autostima e aggressività; su come differenti stili di parenting possono contribuire allo sviluppo di tratti narcisistici. Sono stati presentati i risultati di alcune ricerche che hanno indagato la relazione tra tratti narcisistici e bullismo e tra tratti narcisistici e disturbi alimentari.

Il Dr. Carlo Buonanno ha introdotto un riflessione volta a comprendere in che modo i dati di ricerca presentati siano applicabili e contestualizzabili all’ambito clinico.

Il Prof. Thomaes, ha poi focalizzato il secondo intervento sul costrutto di autostima in età evolutiva e il Better Than Average Effect (BTAE), ovvero la tendenza dei bambini a sovrastimare le proprie abilità associata ad una definizione di sé più benevola in relazione ad un obiettivo da raggiungere. Tale tendenza, sembra avere un valore adattivo: agevolare l’esplorazione dell’ambiente e l’apprendimento consentendo di perseverare nell’attività.

Nei giorni 21, 22 e 23 Giugno ha poi avuto luogo, presso la sede APC di Lecce, il corso di formazione “Il Coping Power Program: un protocollo di intervento sui disturbi da comportamento dirompente”, condotto dal Dr. Pietro Muratori e dal Dr. Carlo Buonanno e promosso dall’ equipe per l’età evolutiva della scuola APC/SPC di Roma.

Il Coping Power Program (CPP) è un programma applicabile in contesti clinici e di prevenzione, sviluppato per la gestione della rabbia e il controllo dell’aggressività nei bambini dai 7 ai 14 anni. E’ un protocollo cognitivo-comportamentale evidence based che prevede una componente dedicata ai bambini, illustrata dal Dr. Muratori ed una rivolta ai genitori, presentata dal Dr. Buonanno, da svolgersi in setting di gruppo paralleli.

Il corso, che ha incontrato grande interesse da parte dei numerosi partecipanti, ha fornito utili strumenti per il trattamento dei disturbi da comportamento dirompente.

Il modulo CPP per i bambini è strutturato in 34 sessioni di gruppo che si prefiggono di potenziare l’abilità di intraprendere obiettivi a breve e a lungo termine; l’organizzazione e le abilità di studio; il riconoscimento e la modulazione della rabbia; il perspective taking; il problem-solving in situazioni conflittuali; l’abilità a resistere alle pressioni dei pari e le abilità sociali e l’ingresso in gruppi sociali positivi

Il modulo per i genitori mira a sviluppare e potenziare fondamentali funzioni parentali tra cui la capacità di stabilire regole chiare, di gratificare il bambino e fornirgli attenzione positiva, di promuovere e organizzare le sue abilità scolastiche, di migliorare la comunicazione in famiglia ed il problem solving nei momenti di conflitto, nonché di gestire lo stress genitoriale.

È stato appreso come, per il raggiungimento di questi obiettivi sia fondamentale l’organizzazione coerente e consapevole del setting di gruppo, che rappresenta la situazione ideale per l’apprendimento e la sperimentazione di abilità sociali e relazionali in un ambiente supportivo e non giudicante, sia per i bambini che per i loro genitori.

Stile genitoriale e crescita del bambino

di Pamela Calussi

Il 1 e 2 dicembre si è svolto a Roma, presso la sede dell’Associazione di Psicologia Cognitiva (APC) e della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC), un interessante corso dal titolo “Interventi a Supporto della Genitorialità”. Ad organizzarlo l’equipe per l’età evolutiva APC/SPC di Roma, con lo scopo di presentare la base teorica e l’applicazione pratica di principi e tecniche utili al lavoro clinico con la coppia genitoriale, vista l’ormai consolidata importanza che gli viene data nella pratica clinica, sia nell’ottica di interventi preventivi, sia in termini di sostegno al lavoro terapeutico svolto con i bambini.

Grande merito delle due giornate appena concluse è stato quello di affrontare il tema della genitorialità da diverse angolazioni cliniche e culturali, oltre ad aver fornito importanti spunti teorici ed applicativi utili al lavoro clinico con la coppia genitoriale.

Docenti del corso, la dott.ssa Lorenza Isola, Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, didatta APC/SPC e Coordinatrice dell’Equipe Età Evolutiva APC-SPC, la dott.ssa Giordana Ercolani, Psicologa e Psicoterapeuta, membro dell’Equipe Età Evolutiva, il Prof. Roberto Baiocco, Professore Associato in Psicologia dello Sviluppo all’Università di Roma “Sapienza”, presso la quale tiene corsi di Psicologia della genitorialità e delle relazioni familiari, e la Dott.ssa Laura Di Giunta, Psicologa e Psicoterapeuta e Ricercatore presso l’Università “Sapienza” di Roma (Dipartimento di Psicologia).

La prima giornata si è aperta con l’intervento del dott. Baiocco, che ci ha parlato di “Omogenitorialità e benessere nei bambini”, e ci ha presentato lo stato dell’arte scientifico e della letteratura su questo tema, fornendoci numerosi spunti di riflessione sulle “same-sex parent-families” e su come impostare con loro il lavoro clinico di supporto alla genitorialità, in cui spesso ci si trova a dover affrontare anche vissuti di stigmatizzazione e violenza. L’intervento si è concluso spostando il focus su come intervenire per aiutare nel compito genitoriale le famiglie che scoprono invece l’omosessualità del proprio figlio. L’interessante intervento del dott. Baiocco è stato reso ancora più piacevole grazie alla presentazione di numerose vignette cliniche e di video della sua esperienza clinica e nel servizio di Consulenza “Sei Come Sei”, che dirige e che ha lo scopo di offrire uno spazio di consulenza e supporto psicologico rivolto ad adolescenti, giovani adulti, coppie e famiglie che si trovano ad affrontare problematiche inerenti l’orientamento sessuale e/o l’identità di genere.

La giornata si è conclusa con alcuni spunti teorici sulla genitorialità e sul lavoro clinico con il genitore offerti dalla dott.ssa Ercolani e dalla dott.ssa Isola. Si è parlato di stili, di comportamenti, di parenting positivo e maladattivo, il tutto tenendo conto del bagaglio personale e culturale che il genitore porta con sé all’interno del suo “lavoro” con il bambino: per poter lavorare affinché il genitore possa realmente sostenere il figlio occorre tener conto di numerosi aspetti, che non riguardano solamente cosa succede nella relazione madre/padre-figlio, ma anche e soprattutto il significato che essa assume e che dipende a sua volta da ciò che hanno imparato dalla relazione con i loro genitori.

La dott.ssa Laura Di Giunta, nella prima parte della seconda giornata, ci ha aiutato a comprendere come la ricerca sulla genitorialità da un punto di vista trans-culturale ci possa aiutare a capire e riflettere in modo adeguato all’interno del lavoro clinico, presentandoci numerosi risultati di ricerca tra cui quelli dello studio longitudinale “PAC-Parenting Across Culture” di cui è responsabile per l’Italia e di cui fanno parte diversi paesi in tutto il mondo tra cui Nord America, Cina, e Venezuela. L’intervento ci ha spinto a riflettere su come modificare la pratica clinica sulla base della cultura di appartenenza di chi abbiamo davanti: se a livello culturale un comportamento che a noi può sembrare maladattivo è invece accettato, non produrrà effetti negativi sul bambino, sottolineando dunque come non sia tanto il comportamento stesso a produrre effetti negativi sul bambino quanto la percezione e la valutazione che viene fatta di esso. Inoltre, un altro interessante spunto di riflessione datoci dalla dott.ssa Di Giunta ha riguardato la considerazione della reciprocità dell’influenza tra stile genitoriale e comportamenti/temperamento del bambino: quanto è il comportamento del genitore che influisce su quello del bambino o quanto è, invece, il comportamento che regola, di conseguenza, la risposta del genitore?

Nel pomeriggio è stato infine dato spazio alle esercitazioni pratiche attraverso la presentazione di due casi clinici. Le dott.sse Isola e Ercolani, con grandi capacità e chiarezza, ci hanno aiutato a mettere in pratica quanto appreso nelle due giornate, spingendoci al ragionamento e dandoci numerosi spunti applicativi per la nostra professione.

A conclusione delle giornate, grande merito vanno agli organizzatori, che hanno saputo individuare interventi e tematiche interessanti per il lavoro a supporto dei genitori, sottolineando l’importanza che esso riveste per il buon esito delle terapie con i bambini e adolescenti, e sapendo integrare i punti di vista dei partecipanti al corso che provenivano da approcci e orientamenti anche molto diversi.

Gli interventi di supporto alla genitorialità. Tra evidenza e clinica.

di Annalisa Bello

L’importanza degli interventi volti a supportare una genitorialità fragile in un incontro tra clinica e ricerca.

Martedi 28 Marzo, l’elegante e suggestiva cornice del Salone degli Affreschi del Palazzo Ateneo in Bari ha accolto lo stimolante seminario su “Gli interventi di supporto alla genitorialità. Tra evidenza e clinica”, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicoterapia Cognitiva (A.I.P.C.).

L’evento ha rivolto lo sguardo verso il tema della genitorialità da promuovere e sostenere all’interno di una cornice che ha contemplato il dialogo tra clinica e letteratura scientifica senza prescindere dai riferimenti teorici, innovativi e validi nella cura dell’infanzia come quelli che si rifanno alla teoria dell’attaccamento e al cognitivismo clinico.

Ad inaugurare la mattinata con la presentazione dell’evento ed i saluti, la Prof.ssa Rosalinda Cassibba, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università Aldo Moro di Bari e il Dottor Michele Pellegrini, Psicologo e Psicoterapeuta, che si è fatto portavoce della la Dott.ssa Maria Grazia Foschino Barbaro, direttore della scuola di psicoterapia AIPC. Leggi tutto “Gli interventi di supporto alla genitorialità. Tra evidenza e clinica.”