di Olga Ines Luppino
Quotidianamente, ciascuno di noi, nel lavorare con i propri pazienti è chiamato a prendere decisioni, sia in ambito diagnostico che terapeutico. In qualità di clinici, per i quali l’aggiornamento diventa sempre più una necessità, prima che una scelta di ordine deontologico, ci troviamo nella condizione di dover selezionare le informazioni maggiormente rilevanti in relazione al caso in esame, per poi scegliere su tale base un piano d’azione, avendo come obiettivo la massimizzazione delle possibilità di successo.
Appare consequenziale a questo punto immaginare che la consultazione e l’analisi del materiale scientifico si basino su un processo sistematico di valutazione critica, e che ogni decisione presa dal clinico, nell’interesse della salute del paziente, possa risultare dalle migliori evidenze disponibili, in linea con i dettami della Medicina Evidence Based definita come ” l’uso coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze disponibili nel processo decisionale riguardante la cura del singolo paziente” (Sackett et al.1996).
Non tutti i contributi presenti in letteratura però risultano essere automaticamente di buona qualità.
Come procedere dunque ad una valutazione critica? Come distinguere lavori di buona letteratura da lavori scarsamente apprezzabili, se non per gli spunti teorici, quantomeno dal punto di vista della costruzione metodologica?
Al recente Forum sulla Formazione in Psicoterapia, tenutosi ad Assisi a metà Ottobre, il gruppo di ricerca di cui faccio parte ha presentato i risultati di un primo lavoro di applicazione pratica del CASP (Critical Appraisal Skills Programme), uno strumento che si configura quale alternativa pratica attraverso la quale tentare di rispondere alle domande appena poste.
Il CASP nasce nel 1993 presso il Centre for Evidence-Based Medicine di Oxford; è uno strumento didattico che si propone di promuovere la pratica clinica basata sull’evidenza facilitando lo sviluppo di abilità di valutazione critica della letteratura. Quale strumento di supporto al clinico, rappresenta una sorta di canovaccio sul quale muoversi per meglio orientarsi nell’esaminare in maniera sistematica un contributo scientifico, considerandone la validità, la rilevanza clinica, la generalizzabilità degli esiti.
Si compone di sei diversi questionari, uno per ciascuno dei principali disegni di ricerca utilizzati in letteratura; ciascun questionario consta di 10 domande, adattate al disegno di ricerca in esame e si struttura in 3 sezioni che si interrogano rispettivamente sulla validità dello studio, sull’adeguatezza dei risultati e sull’applicabilità degli stessi.
Dall’esperienza pratica di gruppo condotta sull’applicazione di uno dei questionari CASP ad un campione di 80 lavori RCT, tutti inerenti un preciso ambito di letteratura clinica, è stato possibile trarre alcune considerazioni iniziali: al di là di una serie di limiti strutturali (linguaggio alquanto tecnico e fruibilità non del tutto buona per un clinico non esperto in metodologia della ricerca), CASP fornisce criteri comuni in base ai quali selezionare gerarchicamente le informazioni da ricercare in un lavoro scientifico, indirizzando in modo strutturato e condiviso il processo di decision making e riducendo il gap a tutt’oggi esistente tra la ricerca teorica e la pratica clinica.
Una breve presentazione dello strumento, per ovvi motivi non del tutto esaustiva, che mira a dare spunti di riflessione nonché di approfondimento… a clinici che si aggiornano e che vogliono “decidere bene”… a clinici che sentono la necessità di essere guidati in questo processo…
Riferimenti bibliografici
Baglioni, C., Battagliese, G., Berenci, E., Cardi, V., Carlucci, S., Iaciancio, M., Luppino, O.I., Mancini, A., Marianelli, S., Russo, D., Smimmo, L., Buonanno C. (2009). Il Critical Appraisal Skills Programme (CASP): uno strumento per la valutazione critica della letteratura scientifica. Cognitivismo Clinico, 6, 2, 229-236.
Bradley, PMA, Hill, A. (2001). Critical appraisal skills programme international network: making sense of the evidence. European Journal of Public Health 11:238
Hill, A., Spittlehouse, C. (2001). What is critical appraisal? What is… series, 3(2), 1-8.
Sackett DL, Rosenberg WM, Gray JA, Haynes RB & Richardson WS. (1996) BMJ. 312, 71-72.
AD, Cook DJ, Guyatt GH. JAMA. (1994). Users’ guides to the medical literature. VI. How to use an overview. Evidence-Based Medicine Working Group.Oxman Nov 2;272 (17), 1367-1371.
Davies, HT, Crombie IK. Hosp Med. (1998). Getting to grips with systematic reviews and meta-analyses. Dec;59(12), 955-8.
www.evidence-based-medicine.co.uk