Tic: intervenire in tempi utili

di Monica Mercuriu

Il trattamento dei disturbi da tic e la Sindrome di Tourette secondo l’approccio cognitivista: proposte d’intervento

Nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), i disturbi da tic e la Sindrome di Tourette (TS) vengono classificati come disturbi a esordio infantile-adolescenziale. Compaiono, infatti, tipicamente tra i 4 e i 6 anni e prima dei 18 anni, e sono caratterizzati dalla presenza di tic, movimenti corporei rapidi, ricorrenti, non ritmici o vocalizzi, che si manifestano in maniera non costante per intensità, frequenza e durata.

La sindrome di Tourette, che fa parte dei disturbi da tic, è caratterizzata dalla combinazione di tic motori (della durata superiore a un anno) e tic vocali.

Possono essere presenti diverse condizioni sintomatiche che si traducono in diversi gradi e tipi di disturbo: Sindrome di Tourette, disturbo cronico da tic motori o vocali, disturbo transitorio da tic. Affinché si possa effettuare una diagnosi della Sindrome di Tourette, deve essere presente una storia di tic motori multipli e almeno un tic vocale, anche se questi tic possono non verificarsi simultaneamente. La localizzazione dei tic, il tipo, la frequenza e la gravità possono variare nel corso del tempo; tuttavia, i tic devono emergere prima dei 18 anni e devono avere una durata di almeno un anno, non devono soddisfare i criteri per altre condizioni mediche o uso di sostanze.

Ad oggi la diffusione dei sintomi ticcosi si aggira intorno all’1% nella popolazione mondiale adulta, per toccare il 18-20% della popolazione pediatrica. Tale dato implica la necessità d’interventi precoci, specie nella fascia della scuola primaria, con un coinvolgimento attivo di genitori e staff scolastico.

Negli ultimi due decenni il disturbo da Sindrome di Tourette è stato ampiamente accettato come un disordine neurocomportamentale, sebbene la comprensione dei meccanismi causali specifici rimanga incompleta. La natura ereditaria del Disturbo è ben documentata in alcuni studi condotti su famiglie e coppie in cui era presente un caso di TS.

Molto spesso, i tic sono accompagnati da altri disturbi cognitivo–comportamentali. In media, nei giovani con Sindrome di Tourette s’incontreranno i criteri per due ulteriori condizioni psichiatriche. I disturbi cronici da tic in età pediatrica sono associati a una vasta gamma di difficoltà: aggressività, impulsività, disturbi dell’umore e di ansia, scarse abilità sociali, livelli più elevati di conflittualità  familiare e comportamenti ossessivo-compulsivi. Tuttavia, le condizioni che più frequentemente si trovano in comorbidità con la TS sono il Disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e il Disturbo da Deficit d’Attenzione con Iperattività (DDAI), con una prevalenza per il DOC.

Oltre all’elevata comorbidità con DOC e DDAI, i bambini che presentano un disturbo da tic o la TS possono presentare anche: deficit delle funzioni esecutive, depressione, disturbi dell’ansia, disturbi del sonno, difficoltà legate al controllo della motricità fine, ipo/ipersensibilità sensoriale, deficit delle abilità sociali, problematiche comportamentali e scoppi di rabbia ripetuti.Uno o più di questi disturbi possono presentarsi in maniera isolata o, più frequentemente, associati tra loro.

L’intervento psicoterapeutico cognitivo-comportamentale per la Sindrome di Tourette e per i disturbi da tic è necessariamente complesso e da svolgere in setting paralleli (bambino-famiglia-scuola). La pervasività, la gravità e l’impatto sociale di questi disturbi richiedono un’organizzazione dell’intervento chiara, dettagliata e, allo stesso tempo, flessibile. Gli obiettivi terapeutici fondamentali qui di seguito presentati sono in ordine di priorità ma perseguiti, ove necessario, in base all’urgenza del singolo caso:

  1. Rendere il bambino maggiormente consapevole del suo disturbo, aiutarlo a comprenderne la causa in maniera semplice e chiara, discutere insieme e analizzarne le manifestazioni e i correlati neuropsicologici e psicologici.
  2. Ridurre la sintomatologia ticcosa attraverso tecniche evidence-based di comprovata efficacia. Nel trattamento dei tic, dall’habit reversal training all’esposizione con prevenzione della risposta.
  3. Aumentare il livello personale di autostima e autoefficacia sperimentati e mettere in luce gli stati mentali connessi al disturbo e ridurre i pensieri disfunzionali.
  4. Intervenire sui disturbi in comorbidità e sui problemi secondari. In presenza di un DOC, e soprattutto quando i tic entrano a far parte dei rituali compulsivi, sarà indispensabile condividere con il bambino il modello utilizzato per trattare i disturbi d’ansia, in termini di scopi e credenze. Costruire e condividere il modello insieme al bambino contribuisce a rendere chiaro e concreto ciò che è presente nella sua mente.
  5. Fornire ai genitori un adeguato supporto attraverso un intervento di parenting e fornire sostegno agli insegnanti del bambino.
  6. Generalizzare l’apprendimento delle tecniche nei diversi contesti di vita.

 

  Per approfondimenti:

I Disturbi da Tic e la Sindrome di Tourette, M.Mercuriu in Psicologia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza: nuovi sviluppi. Franco Angeli, 2016

Diagnosi e trattamento dei disturbi da tic e della sindrome di tourette in età evolutiva

di Simone Migliore

Si é tenuto a Roma il 16 giugno 2017, presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC), un workshop su “Diagnosi e Trattamento dei disturbi da Tic e Sindrome di Tourette in età evolutiva“. Docenti del corso il Prof. Francesco Cardona, Neuropsichiatra Infantile e Dirigente Medico del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Universitario Umberto I di Roma e la Dott.ssa Monica Mercuriu, Psicologa e Psicoterapeuta, docente e conduttore di project delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva APC e SPC, membro dell’equipe Età evolutiva APC e SPC.

Argomento centrale della mattina è stata la comprensione delle caratteristiche cliniche del disturbo da tic e sindrome di Tourette negli aspetti legati alla sintomatologia, l’età di esordio e gli aspetti fenomenologici. Sono state considerate, inoltre, le numerose comorbidità che ne complicano il quadro sintomatologico, tra le più importanti il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività.

Nel pomeriggio l’attenzione si é spostata sui principali trattamenti evidence-based attualmente a disposizione. In particolar modo, è stata illustrata la proposta di intervento all’interno della prospettiva cognitivista, approfondendo le modalità d’intervento sia in setting individuali che in setting paralleli (bambino-famiglia).

Punto di forza del workshop è stata la grande importanza data alla presentazione e discussione di numerosi casi clinici attraverso la visione di videotape. Di forte impatto emotivo e clinico è stato l’intervento di una paziente che ha raccontato la sua storia clinica ed ha permesso di vedere ‘dal vivo’ la messa in pratica di alcune tra le principali tecniche cognitivo-comportamentali di dimostrata efficacia in tale ambito.

 

Le terapie dei disturbi da tic in età evolutiva

di Carlo Buonanno

Si è tenuto ieri a Roma, presso il Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità e organizzato dal Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile “Sapienza” Università di Roma, il convegno “Le terapie dei disturbi da tic in età evolutiva”. WhatsApp-Image-20160506Il Prof. Francesco Cardona ha dato inizio ai lavori che, nella prima parte della giornata, hanno visto succedersi autori di diverse università europee sugli aspetti legati all’epidemiologia e alla comorbilità del disturbo, sulla plasticità corticale della sindrome di Tourette e sulla PANDAS. Nel pomeriggio, un simposio sulle terapie cognitivo comportamentali con Cara Verdellen e Jolande Van der Griend che hanno presentato interventi comportamentali manualizzati per il trattamento dei tic in età evolutiva. Nella stessa sessione, l’intervento di Mercuriu, Mancini e Buonanno (Between negative metaevaluation and comorbidity: the cognitive intervention), durante il quale Monica Mercuriu ha descritto il modello per il trattamento del Doc, sviluppato da Francesco Mancini e dall’Equipe per i disturbi d’ansia e dell’umore, adattato ai bambini con sindrome di Tourette e DOC in comorbilità. Il convegno si è concluso con una sessione sulla terapia farmacologica dei tic e dei disturbi in comorbilità. 

I disturbi da TIC e la Sindrome di Tourette in età evolutiva

di Giada Di Biase

Lo scorso 13 Novembre, ad Ancona, si è tenuto il workshop dal titolo “I Disturbi da Tic e la Sindrome di Tourette in età evolutiva: l’intervento psicoterapeutico secondo l’approccio Cognitivo Comportamentale” organizzato dalla Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC s.r.l., sede di Ancona.

L’evento si è posto come obiettivo principale quello di inquadrare il Disturbo da Tic e la Sindrome di Tourette in comorbilità con altri Disturbi, quali il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e il Disturbo da Deficit d’Attenzione con Iperattività (DDAI) e dedicare una particolare attenzione al trattamento. La mattinata si è aperta con un breve intervento introduttivo del Dottor Giuseppe Romano, Psicologo e Psicoterapeuta, Didatta e Docente della Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC e membro dell’Equipe per l’età evolutiva APC-SPC, che ha posto l’accento sull’importanza di comprendere gli aspetti rilevanti, sia fenomenologici che psicologici, dei diversi quadri psicopatologici e la comorbilità con altri Disturbi, per la ripercussione elevata che questi hanno sulla qualità di vita dei bambini che ne sono affetti, interferendo con il loro sviluppo affettivo e relazionale. Leggi tutto “I disturbi da TIC e la Sindrome di Tourette in età evolutiva”