Aspettando Freeman…

di Giulia Paradisi, Sara Di Biase e Lisa Lari

Avete presente lo stato di tensione derivante dall’essere sotto esame di fronte ad un valutatore senza scrupoli? Quella sensazione di non essere stati abbastanza all’altezza, di aver agito con mediocrità, di meritare per questo un giudizio impietoso e, insieme, il desiderio di sottrarsi alla relazione per porre fine a tale agonia? Tanto che ci sto a fare qui?

Oppure l’impressione di non essersi fatti capire, di essere stati fraintesi, magari con la rabbia di aver detto la cosa giusta al momento sbagliato e la spinta a riparare al danno fatto insieme alla paura che sia troppo tardi? Accidenti, ho sbagliato ancora una volta! Leggi tutto “Aspettando Freeman…”

Peccato non esserci stato…

di Carlo Buonanno

Domenica scorsa si è concluso il II meeting europeo sul Disturbo Ossessivo Compulsivo organizzato dal gruppo di interesse sul DOC della EABCT. “Peccato non esserci stato…”. Assisi è da tempo spirito e scienza, nell’occasione teatro raccolto a riflettere su uno dei disturbi più impegnativi per chi si occupa di salute mentale. Controllo, pulisco, conto e riconto, ripulisco e ricontrollo!
Mi fermo a pensare e mi ritrovo in preda ad una facile associazione. Banale. Assisi, roccaforte medievale, stretta tra riti e rituali. Poi penso che questo è il secondo anno e che la cittadella dovrà essersi abituata al ruolo di mediazione e che in fondo sono secoli che gli esseri umani (alcuni) scelgono questo posto per riunirsi in consessi. Per fede o per Sapienza.
Ad Assisi si riflette bene. Era l’aria che tirava l’anno scorso ed è l’aria che è tirata quest’anno. Con qualche presenza italiana in più, a testimoniare lo stato di salute del cognitivismo di casa nostra.
Non posso fare una cronaca, perché non c’ero, ma rimando alle impressioni pubblicate da Erik Andersson sul proprio blog:

prima giornata
(http://rucklab.com/2012/05/11/assisi-day-1/)
seconda giornata
(http://rucklab.com/saturday-report-in-assisi-italy-2/)

Leggendo, mi ricompare in mente il clima dello scorso anno. Regret e ricomincio con il mantra, pardon, la colpevole litania: “peccato non esserci stato… “.
Dimenticavo. Anche questa volta, alla Dr.ssa Barcaccia il merito per l’impeccabile organizzazione. Lo dicono tutti, stranieri compresi. Senza la “r”: thank you, Babara!

Se la religione “ossessiona”…

di Olga Ines Luppino

Nel muovermi tra la letteratura recente relativa al DOC mi sono imbattuta in un lavoro che ha indagato la potenziale influenza della religione sullo sviluppo del disturbo ed il suo impatto in termini di esiti di trattamento.

Tipologie diverse di pensieri intrusivi legati alla religione sono riscontrabili tra le forme di ossessioni più comuni: pensieri osceni, pensieri di natura sessuale che coinvolgono Dio o altre entità, pensieri circa la possibilità di seguire il diavolo. In alcuni soggetti un rigido codice di condotta morale diventa il focus della sintomatologia e la persona si preoccupa esageratamente di aver detto qualcosa non del tutto vera, di aver involontariamente rubato, di aver esposto qualcuno al rischio di ingiuria. Per quanto concerne le compulsioni, soggetti con pensieri ossessivi di natura religiosa, controllano attentamente di non sbagliare, si preoccupano del trattamento che riservano agli altri ed a testi o simboli religiosi, chiedono continue rassicurazioni per non rimanere col dubbio di aver peccato, pregano compulsivamente, accumulano materiale religioso. La maggior parte di tali rituali ha come fine ultimo l’espiazione del peccato commesso attraverso pensieri o azioni “disdicevoli” che potrebbero precludere la salvezza eterna.

Gli esiti dei diversi lavori che hanno indagato il legame tra religione e salute mentale sono a tutt’oggi contrastanti, e nonostante ciò sia attribuibile almeno in parte a differenze metodologiche, la relazione tra grado di religiosità e sintomi ossessivo-compulsivi appare estremamente complessa e da indagare cross culturalmente. Sica e colleghi (2002) hanno evidenziato che soggetti molto religiosi mostrano con maggiore probabilità un’associazione tra sintomatologia del doc ed alti punteggi di importanza attribuita ai propri pensieri e di necessità di controllo degli stessi, suggerendo quindi che le credenze religiose possano influenzare la natura della sintomatologia del doc nei termini in cui, ad esempio, l’idea di essere responsabili di pensieri peccaminosi faciliti la scelta di soluzioni di controllo o di soppressione dei pensieri.

Il lavoro che ho letto con interesse riserva notevole spazio alla tecnica dell’esposizione con prevenzione della risposta. L’esposizione a pensieri intrusivi di natura religiosa potrebbe partire dalla creazione, insieme con il paziente, di una lista di 10 – 15 pensieri blasfemi organizzati gerarchicamente oppure dalla costruzione di uno scenario, sotto forma di racconto, che chiami in causa immagini religiose negative e che diventi passo passo sempre più complesso; una volta preparate la lista o la narrazione, si procederebbe alla registrazione delle stesse, lette dal paziente. L’incontro di esposizione potrebbe organizzarsi, secondo gli autori, in tre diversi momenti, di 30 minuti ciascuno: in una prima fase il paziente ascolta la registrazione, successivamente passerà a leggere gli stimoli ad alta voce, nell’ultima mezz’ora scriverà più volte di seguito i pensieri o il racconto.

Una seconda tipologia di esercizio potrebbe prevedere che il soggetto venga esposto agli stimoli religiosi (chiese, bibbie, croci ed altri simboli) o inappropriati (riviste per adulti) che generalmente fungono da innesco per l’avvio dei rituali. Gli stimoli potrebbero essere collocati in casa del paziente, invitando quest’ultimo ad osservarli più volte al giorno esponendosi all’ansia ed evitando qualunque comportamento volto a sedarla.

Per quanto riguarda invece i rituali legati alla supposta violazione di standard morali, l’esposizione potrebbe prevedere proprio la violazione di regole, portando il paziente ad esempio a prendere più di un coupon gratuito, a dire qualcosa di offensivo a qualcuno, a fare la carità con un pezzo di metallo piuttosto che con una moneta.

Il lavoro è stato per me occasione di riflessione; giro ai colleghi una sintesi di quanto letto nella speranza di fornire spunti interessanti…confrontiamo le nostre esperienze cliniche a riguardo, facciamoci venire altre idee…

Riferimenti bibliografici

Himle J.A., Chatters L. M., Taylor R. J., Nguyen A. (2011), The Relationship Between Obsessive-Compulsive Disorder and Religious Faith: Clinical Characteristics and Implications for Treatment. Psychology of Religion and Spirituality, 3, 4, 241-258.
Sica C., Novara C., Sanvio E. (2002), Religiousness and obsessive-compulsive cognitions and symptoms in an Italian population. Behavoiur Research and Therapy, 40, 813-823.

Per approfondire…

Studi e ricerche sul Disturbo Ossessivo Compulsivo

IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia – Assisi, 14/15/16 Ottobre 2011

L’intervista ai direttori delle Scuole di Psicoterapia organizzatrici del IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia, realizzata dai colleghi di Studi Cognitivi & Psicoterapia e Ricerca, su gentile concessione http://psicoterapiaericerca.wordpress.com/

[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=w5a_NrwDIes]

Sandra Sassaroli – Direttore delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia “Studi Cognitivi”

[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=wdLe-icTuas]

Francesco Mancini – Direttore delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva APC ed SPC

IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia – Assisi, 14/15/16 Ottobre 2011

di Giuseppe Romano


Assisi 2011: quando i numeri parlano da soli

Carlo Buonanno ha illustrato esaurientemente il clima ed il calore delle giornate di Assisi 2011 e, a giudicare dai commenti, quanti hanno partecipato si sono ritrovati ben descritti in quelle righe. Ma il Forum di Assisi, come in molti hanno scritto, e Carlo ha giustamente più volte sottolineato, è stato principalmente un momento di incontro sulla ricerca, sullo studio e approfondimento di temi importanti per la psicoterapia. Ecco, allora, alcune considerazioni sui numeri e sulla tipologia di lavori presentati, anche per quanti non hanno potuto partecipare in prima persona.

Per iniziare qualche dato numerico. Leggi tutto “IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia – Assisi, 14/15/16 Ottobre 2011”