di Sara Bernardelli
Domenica 23 settembre, nell’ambito del XIX congresso nazionale SITCC, svoltosi nella sede del polo universitario Giorgio Zanotto di Verona, si è svolto il simposio dal titolo: “La genitorialità nel processo di psicoterapia: ambiti, modelli e protocolli di intervento” con chair il Dott. Giuseppe Romano e discussant la Dott.ssa Monica Mercuriu.
Le tre relazioni presentate hanno affrontato diversi argomenti: la Dott.ssa Lorenza Isola, responsabile dell’equipe per l’età evolutiva APC e SPC di Roma, in collaborazione con la Dott.ssa Giordana Ercolani, ha presentato un lavoro dal titolo: “Basi teoriche ed applicazioni pratiche di principi e tecniche utili al lavoro clinico con la coppia genitoriale”; la Dott.ssa Sara Bernardelli, della Scuola di Psicoterapia Cognitiva-SPC di Verona ha presentato un lavoro dal titolo: “Davanti a lui sono impotente: un caso di supporto alla genitorialità con un bambino con difficoltà comportamentali” ed, infine, la Dott.ssa Ilaria Martelli Venturi e la Dott.ssa Teresa Fera, entrambe del Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma, hanno presentato un lavoro dal titolo: “Gruppi Skill Training DBT sulla genitorialità ”.
Il simposio ha permesso ai partecipanti di comprendere l’importanza del ruolo genitoriale nel trattamento psicoterapeutico dei bambini e degli adolescenti. Come sappiamo, il coinvolgimento dei genitori nel trattamento dei disturbi psicologici dei figli è di fondamentale importanza per garantire una maggiore efficacia dell’intervento oltre che per il mantenimento dei risultati ottenuti durante il percorso di psicoterapia e la riduzione delle possibilità di ricadute nel tempo. I diversi lavori presentati hanno offerto una panoramica degli interventi destinati alla componente genitoriale sia in affiancamento al trattamento di problematiche non specifiche, sia in relazione a disturbi e quadri nosografici ben definiti, sia in termini di programmi preventivo promozionali.
Nella prima relazione, la Dott.ssa Isola ha illustrato la modalità di lavoro sia con i genitori che con i giovani pazienti, sottolineando come il coinvolgimento dei genitori nel trattamento dei disturbi psicologici dei figli assume un rilevante potenziale positivo. Esso, infatti, ha una doppia utilità : aiutare i genitori nella costruzione di competenze utili ad affrontare la crescita dei propri figli e sostenere l’intervento terapeutico svolto nei confronti di questi ultimi.
Nella seconda relazione, è stato illustrato il lavoro con una mamma con un figlio con difficoltà comportamentali secondo l’approccio della REBT-Rational Emotive Behavior Therapy. Particolare attenzione è stata data ad illustrare il protocollo che viene utilizzato negli interventi rivolti al supporto della genitorialità , evidenziando il lavoro sulle idee disfunzionali del genitore che possono interferire in modo negativo sulla relazione genitore-bambino.
Infine, la terza relazione ha descritto l’esperienza dei gruppi multifamiliari all’interno del modello della DBT-Dialectical Behavior Therapy che vengono condotti con i genitori di giovani pazienti con Disturbo Borderline di PersonalitĂ . L’idea è di insegnare sia ai ragazzi che ai familiari le stesse abilitĂ , al fine di modificare comportamenti problematici ma soprattutto ridurre il conflitto, che risulta essere sia un fattore di mantenimento che scatenante comportamenti disfunzionali. I gruppi DBT mirano a motivare, costruire, potenziare e generalizzare l’uso delle abilitĂ di autoregolazione emotiva, di consapevolezza, di efficacia interpersonale e di tolleranza della sofferenza, sia dell’adolescente che dei suoi familiari.
Il simposio è stata un’occasione utile per comprendere la centralità del coinvolgimento genitoriale nel lavoro con i giovani pazienti e discutere di alcuni protocolli di intervento concreti che possono essere utilizzati in setting terapeutici diversi.