“Il ‘non far niente’ è la cosa più difficile da fare al mondo, la più difficile e anche la più intellettuale”. Oscar Wilde
Una persona si definisce pigra quando avrebbe la capacità di svolgere un’attività ma tende a non farla a causa dello sforzo che implicherebbe. Quando svolge l’attività in maniera approssimativa oppure si dedica ad altre attività meno faticose o meno noiose o ancora rimane inattiva. In altre parole, la motivazione a risparmiare gli sforzi è superiore alla motivazione a fare le cose necessarie o giuste.
La pigrizia si distingue dalla procrastinazione che, invece, è caratterizzata da stress, colpa o mancanza di produttività e che porta comunque al completamento del compito con notevoli costi per la persona. La pigrizia si distingue anche dall’indolenza, o “dolce far niente”, che può avvenire sia per pigrizia sia per diversi motivi, come non avere niente da fare o essere temporaneamente impossibilitati a farlo, o infine perché è stato già fatto qualcosa e ci si trova in un momento di riposo o recupero.
Secondo una prospettiva evoluzionistica, per gli esseri umani risultava utile un certo grado di pigrizia al fine di conservare le energie e canalizzarle in attività importanti come la caccia o la lotta con i predatori. Il desiderio portava all’azione e l’azione a un’immediata gratificazione, senza necessità di pianificare o prepararsi. Leggi tutto ““Sono pigro?”. No, la pigrizia è una scelta”