Della purezza morale, ovvero: quando i cinesi perdono la faccia

di Carlo Buonanno

buonanno-imgLa purezza morale è un fenomeno psicologico universale e lavarsi svolge da secoli una funzione purificatrice

Lavare le mani fino ai polsi, sciacquarsi la bocca, lavare l’interno del naso per tre volte, sciacquarsi il viso, lavare le mani fino ai gomiti per tre volte, strofinarsi i capelli e le orecchie per una volta, lavare i piedi fino alle caviglie per ben tre volte. Sono le abluzioni minori che gli islamici compiono prima della preghiera. Le abluzioni maggiori, invece, servono a recuperare la purità dopo che il fedele ha commesso impurità di più alto livello e sono sempre accompagnate da una silenziosa espressione di pentimento. Anche nell’ebraismo esiste una simile distinzione. Il lavaggio delle mani prima dei pasti, prima delle benedizioni sacerdotali o dopo il sonno rappresentano un esempio del primo tipo. Abluzioni maggiori, invece, implicano la totale immersione del corpo nel mikveh, un rituale da eseguire nei casi di contatto con una persona che ha perso fluidi corporei, che ha contratto malattie della pelle o che è entrata in contatto con carcasse di animali o cadaveri umani. Differenti religioni, con una concezione analoga della moralità e con regole molto rigide da rispettare. Peccati veniali e peccati mortali ai quali corrispondono rituali di purificazione che investono parti differenti del corpo. Leggi tutto “Della purezza morale, ovvero: quando i cinesi perdono la faccia”