di Alessandra Nachira
Le tecniche di imagery guidano il paziente nel ricordo dell’evento, acquisendo consapevolezza della motivazione interiore che precede l’azione e delle conseguenze dei propri comportamenti
Con la categoria “sex offenders” si definisce un comportamento psicopatologico e insieme legalmente perseguibile, in cui rientrano stupratori, pedofili e stalkers. Se si tiene conto del rapporto tra detenuti per reati sessuali nei confronti di minori con la popolazione più generale dei detenuti condannati per reati sessuali, le regioni che registrano più alti numeri sono l’Abruzzo, le Marche, la Sicilia e la Liguria, con percentuali che variano tra il 55 ed il 65%.
Come è noto dalla letteratura, nello sviluppo delle manifestazioni aggressive del sex offender, la rabbia costituisce una condizione necessaria ma non sufficiente a spiegarli. Lo stesso vale per la cecità verso l’elaborazione cognitivo-affettiva che può impedire al sex offender di collegare adeguatamente le sue risposte emotive agli stimoli esterni e interpersonali. Proprio per questo, l’atto aggressivo rappresenta la scarica di sensazioni di rabbia non comprese che, associate ad un deficit di comunicazione e di identificazione delle emozioni (alessitimia), caratterizzano la vita interiore dell’offender. Leggi tutto “Sex offender: un problema di empatia”