“Mi ricordi tanto qualcuno!”. Il transfert da una prospettiva cognitiva

di Brunetto De Sanctis

Quanto le esperienze relazionali passate influenzano quelle presenti

A tutti capita di farsi delle impressioni fin da un primo incontro con una persona. Si può avere una sensazione positiva o negativa, ci si può fidare o meno, senza una reale e concreta conoscenza sia della persona sia della sua storia personale. Due ricercatrici, Miranda e Andersen, hanno iniziato a indagare tale meccanismo ritenendo che tutto questo non possa avvenire in modo casuale. Hanno cominciato a osservare, con degli studi empirici, le relazioni interpersonali in persone senza disturbi psicologici: nello specifico, hanno cercato di far luce su quali processi entrano in gioco quando, nel giro di pochi secondi, le persone arrivano a considerare una persona appena conosciuta un potenziale amico o nemico. I loro dati hanno portato a elaborare un modello socio-cognitivo del transfert, ovvero un processo secondo cui una persona, in una nuova relazione, adotta i propri modelli relazionali basati su esperienze passate. Il modello postula che, a seguito di scambi relazionali con altre persone definite “altri significativi” (familiari, partner sentimentali, amici, persone ritenute importanti o persone considerate in modo negativo), l’individuo deposita in memoria delle rappresentazioni degli altri che possono essere attivate in modo automatico e inconsapevole da stimoli presenti nel contesto, portando poi le persone a entrare in relazione con gli altri in funzione dei propri modelli costruiti in base a legami pre-esistenti. Leggi tutto ““Mi ricordi tanto qualcuno!”. Il transfert da una prospettiva cognitiva”