di Carlo Buonanno
Domenica scorsa si è concluso il II meeting europeo sul Disturbo Ossessivo Compulsivo organizzato dal gruppo di interesse sul DOC della EABCT. “Peccato non esserci stato…”. Assisi è da tempo spirito e scienza, nell’occasione teatro raccolto a riflettere su uno dei disturbi più impegnativi per chi si occupa di salute mentale. Controllo, pulisco, conto e riconto, ripulisco e ricontrollo!
Mi fermo a pensare e mi ritrovo in preda ad una facile associazione. Banale. Assisi, roccaforte medievale, stretta tra riti e rituali. Poi penso che questo è il secondo anno e che la cittadella dovrà essersi abituata al ruolo di mediazione e che in fondo sono secoli che gli esseri umani (alcuni) scelgono questo posto per riunirsi in consessi. Per fede o per Sapienza.
Ad Assisi si riflette bene. Era l’aria che tirava l’anno scorso ed è l’aria che è tirata quest’anno. Con qualche presenza italiana in più, a testimoniare lo stato di salute del cognitivismo di casa nostra.
Non posso fare una cronaca, perché non c’ero, ma rimando alle impressioni pubblicate da Erik Andersson sul proprio blog:
prima giornata
(http://rucklab.com/2012/05/11/assisi-day-1/)
seconda giornata
(http://rucklab.com/saturday-report-in-assisi-italy-2/)
Leggendo, mi ricompare in mente il clima dello scorso anno. Regret e ricomincio con il mantra, pardon, la colpevole litania: “peccato non esserci stato… “.
Dimenticavo. Anche questa volta, alla Dr.ssa Barcaccia il merito per l’impeccabile organizzazione. Lo dicono tutti, stranieri compresi. Senza la “r”: thank you, Babara!