di Federica Brindisino e Marta Clary
Un progetto per scardinare i pregiudizi sul tema della genitorialità, favorendo la cultura del benessere con un approccio innovativo
La gravidanza e il post parto rappresentano per la donna, per l’uomo e per la coppia un periodo delicato della vita che necessita di un adattamento continuo. È una fase in cui avvengono una serie di mutamenti di tipo fisico, mentale e pratico che causano delle conseguenze sia sul singolo individuo sia sulla relazione di coppia: si esperiscono emozioni positive ma si affrontano anche momenti carichi di tensione, pensieri ed emozioni spiacevoli, dubbi e insicurezze verso sé stessi, verso i propri affetti e verso il nascituro. Spesso è difficile esternare questi vissuti poiché intervengono emozioni quali vergogna e senso di colpa, ci si sente “sbagliati”, diversi da tutti quei genitori che si mostrano felici e soddisfatti per il semplice fatto di aver concepito un figlio.
Affinché questo periodo possa davvero essere vissuto come un’esperienza positiva, diventa necessario affrontare la genitorialità con consapevolezza. Per genitorialità consapevole si intende una conoscenza accurata e approfondita non solo dei cambiamenti fisici e biologici che riguardano la gravidanza e il parto, ma anche degli aspetti riguardanti l’umore, i cambiamenti dei ruoli all’interno della coppia e della famiglia di origine, la nuova riorganizzazione del lavoro, gli aspetti psicologici individuali e di coppia, e tanto altro ancora.
“Genitori e Poi” è un progetto che nasce dall’esperienza personale e professionale di due ex allieve delle Scuole di Psicoterapia Cognitiva di Roma e Lecce, e che si concretizza con la vincita di un bando finanziato dalla Regione Puglia.
L’obiettivo è di sradicare i pregiudizi e i tabù socio-culturali che ancora ruotano attorno al tema della genitorialità e che possono rappresentare un freno per tante mamme e papà, sino ad avere un ruolo nello sviluppo psico-fisico del figlio quando interferiscono nel corretto svolgimento della gravidanza e del post parto. L’intento è di lavorare ogni giorno per cambiare il significato di “normale”, un concetto che non esiste nella vita vera, così come non esiste il genitore perfetto, ma piuttosto il genitore assalito da dubbi, incertezze e a volte anche dalle difficoltà. Il progetto agisce dunque a tutto campo, partendo dagli incontri di gruppo rivolti a neo o futuri genitori, singolarmente o in coppia, fino ad arrivare alla formazione specifica rivolta al personale sanitario, a psicologi e psicoterapeuti anche non del settore, ad associazioni, scuole, università, enti pubblici e privati.
Fra i temi affrontati durante i percorsi di accompagnamento alla gravidanza, alla nascita e alla genitorialità e nei programmi di formazione, vi sono: i timori e le ansie per un figlio che non arriva, i dubbi e le difficoltà durante l’attesa di un figlio, la sensazione di impotenza davanti al proprio corpo che cambia, la paura del parto, le emozioni che si addensano dopo il parto e la difficoltà nel gestirle, la delusione e la frustrazione per non essere quei genitori perfetti e felici che ci si immaginava, i cambiamenti inevitabili e inaspettati nelle coppie di neo genitori, come la sessualità e le difficoltà comunicative e di gestione dei ruoli, la gestione della carriera professionale dopo l’arrivo di un figlio, le difficoltà con la gestione del pianto e del sonno del neonato, l’allattamento, le modifiche dei rapporti sociali con amici e parenti, le molteplici sfaccettature che riguardano il ruolo del padre.
In questo senso, “Genitori e Poi” si propone come punto di riferimento per cambiare radicalmente prospettiva, migliorare il modo di vivere la genitorialità dalla decisione di diventare genitori al post nascita, riconoscere, affrontare e sconfiggere sentimenti quali ansia, paura, inadeguatezza, impotenza, avere a disposizione uno spazio libero da pregiudizi, giudizi e condizionamenti, che non intenda il supporto nel senso stretto di “cura” ma come strumento per migliorarsi, conoscersi meglio, ottimizzare le proprie possibilità di genitore e di individuo, promuovere la cultura del benessere psicofisico e della genitorialità consapevole, essere al servizio delle esigenze individuali e familiari, e supportare il mondo inesplorato dei papà, troppo spesso considerati figura marginale della coppia senza particolari bisogni, desideri, emozioni, diritti e doveri.
Tutte le sfumature della genitorialità fin qui elencate portano quindi a riflettere sul fatto che questa fase dell’esistenza, dal momento del concepimento in poi, non è sempre l’esperienza fantastica e felice che tutti si aspettano e desiderano, ma come tutte le fasi della vita può attraversare dei momenti bui.
Un professionista del periodo perinatale, attraverso la prevenzione e con un intervento precoce, può accompagnare le madri e i padri, singolarmente o in coppia, a capire cosa sta accadendo e superare le difficoltà esperite, così come ottimizzare il potenziale e prevenire eventuali scompensi. Lo scopo è quello di riuscire a vivere serenamente e autenticamente l’esperienza della gravidanza prima e della genitorialità poi, e gettare le basi per una relazione sana con il proprio bambino.
Il proposito è che ogni neo o futuro genitore possa sentirsi accolto nelle proprie individualità, compreso e sostenuto in assenza di giudizio, e spronato a crescere e a valorizzarsi per il bene proprio, della coppia e dei figli.
Per Approfondimenti:
Marcoli, A. (2009). E le mamme chi le aiuta? Milano: Mondadori Editore
Milgrom, J., Ericksen, J. et al. Diventiamo mamma e papà. Manuale pratico: dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino. Trento: Edizioni Erikson
Quatraro, R. M., Grussu, P. (2018). Psicologia clinica perinatale. Dalla teoria alla pratica. Trento: Edizioni Erikson
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