Il rapporto tra le immagini musicali intrusive e Disturbo Ossessivo Compulsivo
Già nel 1968, la famosissima sigla di Canzonissima faceva leva su un fenomeno comune, seppur non molto indagato dalla letteratura psicologica, quale è quello delle immagini musicali intrusive (IMI), anche definito “tarlo dell’orecchio” o “earworm”.
Il fenomeno si caratterizza per la ripetuta comparsa alla mente di un frammento di melodia, della durata di 15-20 secondi, che può persistere per più minuti o ore senza che il soggetto compia tentativi volontari per richiamarlo alla mente.
Qualunque melodia può diventare fonte di IMI e ritornare alla mente per uno o più giorni per poi sparire o variare. Gli episodi di IMI possono essere facilitati dall’esposizione a melodie musicali o da eventi personali importanti associati a una qualche melodia (es. musica ascoltata a un funerale). L’immagine musicale intrusiva si presenta, per definizione, in assenza di alcuna patologia neurologica o del sistema uditivo.
Visto il ruolo giocato dalle immagini mentali quale stimolo saliente per il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), la psicologa tedesca Taylor ha sintetizzato, con alcuni colleghi, le caratteristiche delle ossessioni musicali, intese quali forme di IMI persistenti e invalidanti dall’elevata significatività clinica e dalle numerose analogie con la sintomatologia del DOC. Leggi tutto ““Sarà capitato anche a voi… Di avere una musica in testa””