Esplorare la mente depressa

di Sabina Marianelli

Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva: un manuale a cura di Antonella Rainone e Francesco Mancini

Il gruppo di lavoro della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC), da diversi anni impegnato nella comprensione e nella cura dei disturbi depressivi, ha prodotto il volume di recente pubblicazione “La mente depressa. Comprendere e curare la depressione”, a cura di Antonella Rainone e di Francesco Mancini: un manuale che, avvalendosi delle ricerche evidence based e delle metanalisi degli ultimi venti anni, ha l’intento di presentare un aggiornamento degli approcci cognitivi alla depressione e illustrare il modello cognitivista di comprensione e cura della patologia.

In particolare, il manuale offre la possibilità di esplorare l’aspetto sia teorico sia pratico del problema, fornendo una visione molto ampia, descrittiva e funzionalista della depressione. Il cappello introduttivo sui dati epidemiologici di un disturbo che va sempre verso una maggiore diffusione prosegue presentando il valido contraltare della stessa, la resilienza, e dei percorsi terapeutici atti a incrementarla, per poi aprire un capitolo teorico sulla descrizione dettagliata della terapia cognitivo comportamentale di Aaron Beck, trampolino di lancio per presentare le ipotesi del gruppo di lavoro SPC. Il testo termina con un aggiornamento degli approcci per la cura – in particolare la Schema Therapy, l’ACT e la Compassion Focused Therapy – e per affrontare le ricadute depressive – la Well Being Therapy e la Mindfulness. L’ultimo capitolo, infine, introduce la frontiera interpersonale della terapia, che prende spunto da vari impianti teorici.

Le domande che guidano il lavoro sono due: come è fatta la mente depressa? Come possiamo portarla verso un funzionamento sano?
Si parte così dall’osservazione che una mente depressa si blocca a quella che è la normale reazione depressiva alla perdita di un bene/scopo, non riuscendo ad accedere all’accettazione a causa di alcune caratteristiche individuali o scorciatoie mentali (es. rimuginio, affect as information, problema secondario).

L’ingrediente fondamentale della terapia cognitiva è la costruzione di una “squadra” in cui il terapeuta lavora con il paziente, abbandonando l’ottica interpretativa, a vantaggio di uno studio, e la concettualizzazione del problema, che invece va affrontato insieme al fine di promuovere abilità sepolte dallo scompenso sintomatologico, che saranno i fattori protettivi per la persona. È quest’ultima a descrivere il problema, che il terapeuta inserisce in una cornice che lo rende più comprensibile: noi tutti abbiamo un funzionamento basato su scopi e aspettative, che se non raggiunti o disattesi generano dolore, che può diminuire con l’accettazione. Alcune persone non riescono ad accedere a questo stato a causa di un orientamento pessimistico della mente, di meccanismi di mantenimento che alimentano un circolo vizioso: già solo mostrare la traduzione grafica del problema, attraverso ciò che si definisce psico-educazione, favorisce un processo di normalizzazione e padronanza, oltre che mettere le fondamenta dell’alleanza con il terapeuta.

In quest’ottica, si può così parlare di lutto complesso, della ruminazione depressiva, del continuum teorico clinico tra normale reazione depressiva e disturbo, del legame con il senso di colpa, e infine illustrare vari protocolli e pratiche che intervengono sul problema.

Lo spazio esplorato dal testo a cura di Rainone e Mancini, e quindi il suo respiro, è molto ampio e allo stesso tempo maneggevole, come un buon manuale deve essere, poiché consente una lettura sia complessiva sia per singoli capitoli, ognuno dei quali apre un file che ha una propria autonomia epistemologica e utilità. Altro grande pregio è costituito dalla nutrita raccolta di studi evidence based e di metanalisi, fondamentale caratteristica del gruppo di lavoro SPC, che si pone da sempre in un’ottica tesa a colmare il gap esistente tra ricerca e pratica clinica.

Comprendere e curare la depressione

di Katia Tenore

I trattamenti psicoterapeutici descritti nel volume “La mente depressa. Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva”, a cura di Antonella Rainone e Francesco Mancini

Al lettore che si affaccia al volume di recente pubblicazione “La mente depressa. Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva”, a cura di Antonella Rainone e Francesco Mancini, viene presentato un quadro completo del complesso fenomeno della depressione. Questo disturbo, definito dagli autori come “un’emergenza mondiale”, è descritto da differenti punti prospettici che fanno capo ai più accreditati modelli esplicativi, tra cui quelli degli psicoterapeuti statunitensi Aaron Beck e Martin Seligman, capifila rispettivamente del modello cognitivo di comprensione e cura della depressione e della teoria dell’impotenza appresa, transitata poi nella Hopelessness Depression.
Rainone e Mancini analizzano i fattori di mantenimento e la genesi del fenomeno depressivo, rispondendo al fondamentale quesito relativo alle ragioni per cui si passi da un dolore naturale per la perdita alla sofferenza patologica depressiva. In particolare, dopo aver descritto il ruolo della ruminazione depressiva, gli autori propongono un originale modello esplicativo dei paradossi della depressione, nel quale quelle che ci appaiono delle cocciute resistenze al cambiamento della persona depressa, sono illustrate e chiarite in termini di scopi perseguiti e di credenze disfunzionali.
Gli autori sottolineano che i meccanismi responsabili dell’accettazione di eventi avversi, quali perdite e fallimenti, risultano compromessi nella depressione. Tale modello è frutto del lavoro del gruppo clinico e di ricerca della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) di Roma.
La cura della depressione è approcciata, oltre che con la descrizione degli interventi standard della Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT), anche attraverso gli approcci della terza ondata, con focus su Schema Therapy, Acceptance and Commitment Therapy, Compassion focused Therapy e Mindfulness.
Il lavoro presenta, inoltre, un’importante attenzione ad aspetti troppo spesso tralasciati nella concettualizzazione del funzionamento patologico, quali le risorse e i fattori che contribuiscono alla resilienza personale. Sulla stessa linea, il benessere psicologico e le sue dimensioni vengono approcciate attraverso la descrizione della Well-Being Therapy come strategia terapeutica per ridurre il rischio di ricadute sintomatologiche.
Il testo si chiude con un interessante approfondimento della Terapia Interpersonale e delle sue similitudini con la Terapia Cognitivo Comportamentale.
Oltre a distinguersi per un elevato valore scientifico, il libro si presta in maniera versatile a diversi usi e soddisfa diversi bisogni formativi. Costituisce sicuramente un manuale di riferimento nella sua globalità, ma allo stesso tempo i singoli capitoli possono soddisfare bisogni di approfondimento più circoscritti. Questa sua stessa natura fa sì che il volume sia fruibile da chi approccia per le prime volte il tema del fenomeno della depressione e chi, invece, necessita di un aggiornamento o di estendere la propria conoscenza ad approcci più recenti.

Per approfondimenti

A. Rainone, F. Mancini (a cura di), “La mente depressa. Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva”, Franco Angeli, 2018