Scrivere per guarire

di Erica Pugliese

L’uso della scrittura espressiva aiuta le persone a guarire dalle esperienze negative, stressanti o traumatiche

La scrittura espressiva di eventi negativi, traumatici o stressanti, secondo studi recenti, può essere una tecnica potente che conduce a un miglioramento della salute psicologica e fisica. Si tratta di scrittura espressiva ovvero libera e senza riferimenti alla forma o altre convenzioni, come per esempio la punteggiatura, l’ortografia e la grammatica.
L’idea è di esprimere esattamente ciò che detta il cuore e la mente, senza starci troppo a pensare. La narrazione autobiografica presta dunque più attenzione ai sentimenti, a come ci si sente, rispetto a una mera descrizione di quello che è accaduto o sta accadendo ed è finalizzata alla costruzione di nuovi percorsi di significato di eventi particolarmente dolorosi. Poter esprimere liberamente le proprie emozioni e riconoscere i vissuti più traumatici aumenta dunque la consapevolezza delle dinamiche penose, permette di individuare nuovi nessi di causalità tra gli eventi e una elaborazione del trauma dal punto di  vista emotivo e cognitivo.
La connessione tra la scrittura espressiva e il benessere è stata scoperta da James Pennebaker, professore di psicologia presso l’Università di Austin, in Texas. Nel suo progetto di ricerca di punta, Pennebaker ha sviluppato degli esercizi di scrittura espressiva che hanno potenziali benefici per la salute delle persone. L’efficacia di questo strumento è stata confermata da numerosi studi successivi su campioni clinici e non clinici.
Di seguito viene descritto come procedere nell’esercizio della scrittura espressiva. Prima di iniziare è necessario leggere e seguire attentamente le istruzioni se si vogliono trarre dei benefici da questo tipo di attività:

  1. Scrivi per un minimo di 20 minuti al giorno per quattro giorni consecutivi.
  2. Scegli di scrivere qualcosa di estremamente personale e importante per te.
  3. Scrivi senza preoccuparti della punteggiatura, dell’ortografia e della grammatica. Se sei a corto di cose da dire, traccia una linea o ripeti ciò che hai già scritto. Non togliere la penna dal foglio, non fermarti.
  4. Scrivi solo per te: puoi pianificare di distruggere o nascondere ciò che stai scrivendo. Non trasformare questo esercizio in una lettera da spedire a qualcuno. Questo esercizio è solo per i tuoi occhi.
  5. Osserva come ti senti. Non appena ti rendi conto di non poter scrivere su un determinato argomento, se senti che stai superando il tuo limite personale, smetti di scrivere. Quando individui un evento negativo, procedi gradualmente, non andare immediatamente al cuore del trauma.
  6. Aspettati possibili reazioni negative: molte persone si sentono un po’ rattristate o depresse dopo la scrittura espressiva, specialmente i primi giorni. Di solito questa sensazione scompare del tutto.
  7. Concediti un po’ di tempo dopo l’esercizio per riflettere su ciò che hai scritto e prova a essere compassionevole, gentile con te stesso. Se sei preoccupato che qualcun altro veda quello che hai scritto, mettilo in un posto sicuro, o semplicemente strappalo o distruggilo.
  8. Una settimana o due dopo aver completato i quattro giorni di scrittura espressiva, potresti voler riflettere su ciò che noti nella tua vita, su come ti senti e come ti comporti.

In conclusione, l’utilizzo della scrittura espressiva per superare paure ed elaborare eventuali traumi connessi rappresenta un momento privilegiato di crescita personale: tramite la scrittura espressiva, l’evento stressante diventa, infatti, maggiormente controllabile e si riducono i vissuti negativi a esso associati, mostrando miglioramenti del proprio stato di salute.

Per approfondimenti:

Pennebaker,JW. (2004) Writing to Heal: A Guided Journal for Recovering from Trauma and Emotional Upheaval.