Il lutto nell’infanzia: quale supporto offrire?

di Giulia Panarelli

Una perdita significativa segna l’inizio di una vita diversa per i sopravvissuti”. Anna Rita Verardo

Anche se è una parte naturale della vita, il lutto rappresenta sempre un’esperienza particolarmente difficile da affrontare che cambierà inevitabilmente e radicalmente il modo di vivere, sentire e pensare. Se vissuto in fase precoce o in adolescenza, ha un peso emotivo maggiore, soprattutto se chi viene a mancare è il genitore. Supportare un bambino o un adolescente che vive un lutto genera sempre molta incertezza, preoccupazione e paura. Inoltre, se si sta vivendo per primi una perdita, è difficile occuparsi del dolore del bambino o del ragazzo, offrendogli conforto e vicinanza. È importante, dunque, avere una buona rete familiare o degli amici su cui ci si possa appoggiare, seguire alcune indicazioni e, in alcuni casi, chiedere aiuto a uno psicologo. Di frequente, invece, accade che convinzioni errate su questo tema inducano a compiere azioni che rallentano o ostacolano il processo di elaborazione del lutto e possono avere effetti negativi sullo sviluppo evolutivo. Sono da evitare comportamenti come: nascondere la verità, non dire subito che la persona è deceduta, non far “salutare” il defunto; se la perdita è successiva a una malattia, non preparare il bambino o il ragazzo alla morte del proprio caro; non nominare mai il defunto; non farsi vedere tristi e non mostrare la propria fragilità.

Il percorso di elaborazione del lutto tra adulti, bambini, adolescenti, è simile, ma non uguale. Il bambino manifesta il lutto attraverso sentimenti intensi, ma con tempi brevi di elaborazione, poiché si difende dal dolore distogliendo il pensiero dalla perdita e distaccandosi dalla realtà dolorosa. La perdita di una persona cara compromette il senso di sicurezza del bambino, generando ansia e paura. Leggi tutto “Il lutto nell’infanzia: quale supporto offrire?”

Alcune indicazioni per l’utilizzo della mindfulness con gli adolescenti

di Barbara Barcaccia ed Elena Bilotta

Gli interventi mirati a incrementare le capacità di gestire lo stress a cui ogni individuo nella propria vita è inevitabilmente sottoposto, hanno un effetto protettivo sulla salute mentale, fin dall’adolescenza. I fattori stressanti in adolescenza possono infatti costituire fattori di scompenso per una serie di problemi psichiatrici internalizzanti ed esternalizzanti, ma anche per fallimenti accademici e messa in atto di comportamenti rischiosi per la salute, e le prove empiriche disponibili a oggi relative alle terapie basate sulla mindfulness in adolescenza sono incoraggianti (Perry-Parrish, Copeland-Linder, Webb & Sibinga, 2016). Leggi tutto “Alcune indicazioni per l’utilizzo della mindfulness con gli adolescenti”

Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza

di Antonella D’Innocenzo

Da circa un mese in libreria “Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza. Nuovi sviluppi” edito da FrancoAngeli, a cura di Francesco Mancini, medico, specialista in neuropsichiatria infantile, psicoterapeuta e direttore delle scuole di Psicoterapia Cognitiva APC e SPC, Lorenza Isola e Giuseppe Romano, psicologi psicoterapeuti, docenti e didatti delle scuole APC e SPC e rispettivamente responsabile e coordinatore dell’Equipe per l’Età Evolutiva presente all’interno delle stesse scuole. psicoterapia-cognitiva-dell-infanzia-e-dell-adolescenza-nuovi-sviluppi

Il manuale riunisce i contributi di psicoterapeuti che da anni si occupano di psicopatologia infantile e utilizzano l’approccio cognitivo comportamentale nella formulazione del caso e nella pianificazione dell’intervento.

Leggi tutto “Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza”