di Francesca Berti e Katia Tenore
Caratteristiche cliniche e approcci terapeutici proposti per una nuova diagnosi della quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
Il disturbo da escoriazione (DE) rappresenta una delle sindromi comparse per la prima volta nella classificazione internazionale con la pubblicazione della quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5). Si tratta di una condizione che colpisce prevalentemente il genere femminile e compare generalmente in adolescenza: coloro che presentano questo problema stuzzicano, pizzicano, mordono, graffiano o spremono diverse parti del corpo (le piĂš interessate sembrano essere volto, braccia, dita, torace, gambe, genitali e piedi). Lâoggetto dello stuzzicamento riguarda la pelle sana o sue irregolaritĂ , cosĂŹ come le croste lasciate da stuzzicamenti precedenti. Vengono utilizzate piĂš frequentemente le unghie, ma può succedere che lâescoriazione avvenga tramite lâausilio di oggetti affilati o appuntiti quali pinzette, spilli, coltelli o forbici. Le conseguenze di questa condotta possono essere molto serie ed esitare in patologie conclamate, come infezioni localizzate o setticemia. Una delle caratteristiche principali del disturbo è la quantitĂ di tempo spesa a occuparsi di stuzzicare la pelle: questa può comportare gravi conseguenze sia sul piano sociale sia su quello lavorativo o scolastico. Unâaltra conseguenza sul piano sociale riguarda la tendenza a celare le aree corporee danneggiate per evitare di attirare lâattenzione; tuttavia, le strategie adottate (indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi anche in estate, nascondere le cicatrici con il trucco) ottengono lâeffetto contrario, con conseguenti emozioni negative, perlopiĂš imbarazzo e vergogna. Lâimbarazzo può, inoltre, dare origine allâisolamento sociale.
Il DE può presentarsi in tre forme: quella definita âfocusedâ, caratterizzata da unâescoriazione deliberata e consapevole, che avviene spesso in risposta allo stress accumulato durante la giornata; la forma âautomaticâ, dove lo stuzzicamento avviene in modo inconsapevole e non deliberato e cessa nel momento in cui la persona si accorge della presenza del sangue o di altri fenomeni corporei che testimoniano lâazione di escoriazione. Infine, esiste un terzo tipo âmistoâ in cui sono presenti, nella stessa misura o in misura diversa, entrambi i comportamenti. Date le differenze rilevate fra questi gruppi, alcuni autori hanno ipotizzato che sia possibile impiegare approcci terapeutici diversi a seconda della tipologia prevalente di escoriazione rilevata. Nel caso di escoriazione prevalentemente o esclusivamente âautomaticâ, la terapia prevede la costruzione del modello dettagliato del disturbo, valutando la catena di comportamenti, pensieri e emozioni che hanno condotto alla comparsa del comportamento. Successivamente, viene insegnato a impegnarsi in una condotta che impedisca lâinizio o il perpetuarsi dellâescoriazione, che viene eseguita per un minuto nel momento in cui lo stuzzicamento sta per cominciare. Nel caso di stuzzicamento esclusivamente o prevalentemente âfocusedâ, è possibile integrare lâapproccio ora descritto con la tecnica del rilassamento muscolare progressivo, che risulta dâaiuto per ridurre la quota di stress e tensione che porterebbe a un aumento dello stuzzicamento. Ă inoltre possibile lavorare per ridurre pensieri e emozioni negativi alla base della condotta patologica.
Al momento non sono ancora stati effettuati studi che confermino lâipotesi di un approccio terapeutico diversificato a seconda delle caratteristiche del disturbo; tuttavia, dato il recente inserimento del disturbo nel DSM 5, è probabile che nei prossimi anni si assisterĂ a un numero crescente di ricerche in grado di fare luce su questa patologia e sulla sua terapia.
Per approfondimenti:
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders, 5th edition. Arlington, VA, American Psychiatric Association
Flessner, C. A., & Woods, D. W. (2006). Phenomenological characteristics, social problems, and the economic impact associated with chronic skin picking. Behavior Modification, 30(6), 944-963
Grant, J. E., Stein, D. J., Woods, D. W., & Keuthen, N. J. (2012). Trichotillomania, Skin Picking, & other Body-Focused Repetitive Behaviors. Washington, DC, American Psychiatric Publishing

