di Giulia Paradisi e Lisa Lari
Nel branco c’è sempre un animale che ha il controllo e che predomina sugli altri, che chiameremo Alfa. Alfa è superiore ai suoi simili, riesce ad ottenere più cibo, a lui spetta la scelta del luogo dove dormire ed è spaventato dall’idea che un altro membro possa sottrargli la sua posizione di “capo”, privandolo così della specialità di cui gode. E’ con questa definizione che Arthur Freeman apre il Convegno dal titolo “Il trattamento cognitivo del Disturbo Narcisistico di Personalità”, descrivendo la personalità narcisistica nella sua natura, ben illuminando il riflesso delle sue caratteristiche sulle relazioni interpersonali. Il paziente narcisista è un individuo alla costante ricerca di prove della propria superiorità, riluttante verso termini che richiamino la “normalità” o la “media”, intensamente gratificato da aggettivi come “fantastico” o “meraviglioso” ed estremamente abile nel minimizzare o nel distruggere tutto ciò che intacca la propria specialità, per lenire il dolore della ferita narcisistica che gli è stata inferta. Discutendo e allo stesso tempo sfidando il contenuto racchiuso nel sottotitolo (Quei pazienti che amiamo odiare), Freeman rivolge la seguente domanda, ottenendo scarsa risposta dalla platea: “Vi vengono in mente delle caratteristiche positive che possano essere associate al narcisista?”. Leggi tutto “…dopo Freeman”