Umorismo e Psicoterapia

recensione a cura di Roberto Lorenzini

Chi pensa che il lavoro di psicoterapeuta sia emotivamente pesante e conduca inevitabilmente al burn out per la continua esposizione alle molteplici sofferenze umane che portate dai pazienti attivano le consorelle presenti nell’animo del terapeuta, la lettura di questo libro aprirà nuovi ameni scenari. Il lavoro terapeutico consiste prevalentemente nell’accompagnare mano nella mano il paziente su una altura da dove possa guardare dall’altro la valle di lacrime in cui si sente immerso per scoprire da un lato che in cammino con lui c’è tutta l’umanità passata, presente e futura e pochi vogliono disertare dalla dolente brigata e dall’altro che visti da lontano gli inciampi, gli ostacoli, le vesciche e il fango appaiono ridimensionati e, in fondo, ben poca cosa.

L’umorismo ha un doppio utilizzo in terapia. Da un lato per poter sorridere di qualcosa occorre guardarla dall’esterno, assumere un’altra prospettiva, in qualche modo tirarsene fuori, ovvero conquistare quella distanza critica dal proprio modo di vedere se stessi e il mondo che è proprio il primo compito di ogni terapia ed è più nota come “meta cognizione” ( il fatto che il paziente possa sorridere, non deridere, le proprie stranezze è un indicatore certo di miglioramento). Dall’altro è ormai dimostrato che il rapporto tra pensieri , emozioni e comportamenti è bidirezionale, per cui se è vero che pensando cose positive e allegre si sorride, è altrettanto vero che sorridere ( anche per finta, come recitando) induce un viraggio dei pensieri verso la positività

Il libro oltre a due interessanti ricerche insegna come utilizzare l’umorismo e l’ironia nei diversi disturbi e nelle diverse fasi della psicoterapia e a modularlo a seconda dello stato della relazione terapeutica.

Infine fornisce un percorso, utile sia per i pazienti che per i terapeuti soprattutto se alle prime armi, e una serie di tecniche che aiutano a sviluppare la metacognizione, relativizzare il proprio punto di vista e dunque, in definitiva, a fare le cose seriamente senza prendersi troppo sul serio.

Antonio Scarinci (2018), Umorismo e Psicoterapia, Edizioni Alpes, Roma.

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